Il Romaniska, l'antico gergo che rischia di estinguersi
Il Romaniska, un gergo antico e misterioso, parlato ancora oggi da pochissime persone in una precisa zona della Sardegna.
COSA È IL ROMANISKA
Il Romaniska, noto anche come Romanisku, pavela Romaniska o Arbarescka, è un antichissimo gergo, una sorta di lingua in codice, usata un tempo tra i ramai del sarcidano.
Secondo alcuni studi effettuati su questa rarissima lingua, sembrerebbe avere origini incerte, si suppone che questo gergo possa avere origini zingare, albanesi, ebraiche o greche. Si sono riscontrate anche diverse similitudini anche con il gergo dei calderai di Tramonti, in Friuli e con i dialetti dei calderai Camminanti siciliani.
Questo gergo quindi, sembrerebbe essere stato “importato” dai venditori di rame ambulanti stranieri, che in passati si sono radicati nel territorio del Sarcidano.
IL GERGO DEI RAMAI DI ISILI, UNA LINGUA IN VIA DI ESTINZIONE
Il Romaniska in Sardegna, nei secoli ha sicuramente subito delle mutazioni, adattandosi gradualmente alla popolazione locale, diffondendosi tra i ramai del Sarcidano, diventando così un vero e proprio gergo sardo che veniva usato tra i ramai di Isili.
Oggi il Romaniska è diventato una rarità, in quanto è conosciuto e parlato da poche decine di persone, che ancora conservano questa preziosa particolarità linguistica.
Curiosando tra le pagine de “Su Fueddariu”, il vocabolario sardo campidanese – italiano di Giovanni Melis Onnis, si trovano alcuni termini riconducibili al Romaniska, indicato come antico gerco dei ramai del Sarcidano, come per esempio la parola Alènta che significa acqua, ma anche Balotza che significa pentola oppure Zingara che significa coltello, e ancora altre che vi lasciamo il piacere di scoprire se vorrete approfondire l’argomento consultando Su Fueddariu, reperibile su internet.