Un modo di dire sardo che svela il lato furbo e sornione di persone (e animali)
“Mutziga surda”: L’arguzia nascosta dietro un detto sardo
La lingua sarda, con le sue infinite sfumature e ricchezze espressive, è un vero e proprio tesoro culturale. Tra i tanti modi di dire che punteggiano il quotidiano parlare, spicca per originalità “mùtziga surda”, un’espressione che racchiude un’immagine vivida e divertente della personalità umana (e non solo).
Origine e significato
L’espressione “mùtziga surda” – che può essere scritta anche come muzzigasurda, muzzica surda o altre varianti – si riferisce a qualcuno che finge di non sentire o di non capire per proprio tornaconto. È quella persona che sembra disinteressata o distratta, ma che in realtà sta calcolando attentamente come agire a suo vantaggio.
Questo detto descrive spesso un individuo furbo e sornione, qualcuno che, dietro un’apparenza innocente o ingenua, cela un’intelligenza scaltra e strategica. Un po’ come dire: “Non farti ingannare dall’aria da tonto!”.
Un legame con il mondo animale
Curiosamente, l’origine del detto sembra essere legata al mondo pastorale. Le mùtzigas surdas, infatti, erano un tipo di pecore con orecchie piccole e appuntite, ritenute poco sensibili al richiamo del pastore. Questi animali, sordi o forse semplicemente testardi, seguivano il proprio istinto anziché gli ordini ricevuti, conquistando così la fama di creature indipendenti e difficili da gestire.
Un patrimonio linguistico da custodire
“Mutziga surda” è un esempio perfetto di come la lingua sarda sappia trasformare l’osservazione della natura e del comportamento umano in immagini evocative e intrise di significato. Ogni detto racconta una storia, e ogni storia è un pezzetto della cultura che rende unica la Sardegna.
Unisciti al nostro nuovo canaleTelegram – Entra