La pernice sarda, vita e segreti di una specie protetta
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La pernice sarda una specie tanto preziosa quanto minacciata

La pernice sarda può essere spesso confusa e scambiata con la coturnice e la pernice rossa, in quanto molto somigliante alle ultime due per molti aspetti fisici, ma la pernice sarda si contraddistingue per un particolare che la maggior parte delle persone potrebbero non notare, ma che non può sfuggire a un occhio più esperto.

ORIGINI E HABITAT – DOVE VIVE LA PERNICE SARDA

Nel caso della pernice sarda si parla di endemismo mediterraneo in quanto è una specie stanziale diffusa con quattro sottospecie in Nordafrica e in Europa meridionale, dove è stata introdotta con successo a Gibilterra, oltre che nelle isole Canarie. In Italia nidifica esclusivamente in Sardegna, nell’Isola è largamente presente su tutto il territorio con consistenze differenti e risulta assente solo nell’Isola della Maddalena.

ORIGINI

Le origini della popolazione di pernice sarda presente in Sardegna, parrebbero ancora incerte e controverse. La presenza della pernice sarda sull’isola, potrebbe secondo alcuni studi e ipotesi, essere riferibile sia ad una immigrazione dall’Africa nel tardo Miocene, quando il prosciugamento del Mediterraneo poteva consentire un collegamento terrestre tra l’Isola e il continente africano, sia ad una introduzione da parte dell’uomo in epoca romana.

Per quanto riguarda la prima ipotesi, questa sembra comunque non sostenuta da recenti indagini di tipo genetico, in quanto le differenze riscontrate tra ceppo sardo e ceppo nord-africano sono talmente modeste da ritenerle incompatibili con una separazione risalente al Messiniano, inoltre un altro problema che si riscontra per ricostruire le origini di questa specie, è che i dati attendibili sulla consistenza attuale della popolazione di pernice sarda sull’isola, sarebbero insufficienti.

HABITAT

La si trova sia in montagna che in collina e zone pianeggianti, nei pressi di ambienti in cui sono presenti coltivazioni di cereali e in pietraie con cespugli e macchia mediterranea non troppo folta. Predilige gli ambienti diversificati, con cespugli e macchia mediterranea bassa alternati a prati – pascolo ed incolti.

DESCRIZIONE, COMPORTAMENTO E RIPRODUZIONE

DESCRIZIONE

La pernice sarda si presenta di medie dimensioni, con corporatura massiccia, ali e coda corte ed arrotondate, un becco robusto di colore rosso-arancio e leggermente arcuato verso il basso. La distinzione del sesso della pernice sarda risulta complicata, in quanto non esistono differenze fisiche nette e sostanziale, tranne una caratteristica particolare che si riscontra nel maschio, ovvero una protuberanza ossea presente sulle zampe, denominate “speroni”.

Gli esemplari adulti di pernice sarda presentano la testa, mento e gola di colore grigio chiaro, la fronte, la nuca e parte del collo è rosso-bruno. La parte del collo si congiunge con un collare dello stesso colore che presenta delle chiazze bianche, la colorazione del “collarino” è quello che le caratterizza e le differenzia dalla coturnice e la pernice rossa.

L’occhio è di rosso-castano, attorno al quale è presente un anello di colore arancione. Le parti superiori del corpo sono bruno-grigie mentre la parte inferiore è bruno-arancione. I fianchi presentano delle strie trasversali nere, bianche e castane.

Gli individui giovani hanno il piumaggio bruno-giallo ed è scarsamente visibile il collare. Le zampe sono rosa-rosso e prive degli speroni.

Di dimensioni e peso relativamente contenute, la pernice sarda è lunga tra i 32–34 cm, e può raggiungere, nei maschi adulti, il peso di 450-500 gr.

COMPORTAMENTO

Granivora per eccellenza, si nutre prevalentemente di cariossidi di grano, oltreché di sostanze vegetali (frutti, semi) selvatici, nelle prime fasi della vita ha una dieta carnivora costituita essenzialmente da piccoli invertebrati (vermi, lumache e insetti). Particolarmente appetiti sono l’Inula viscosa, i cardi selvatici e alcune piccole crassulente, ricche di acqua.

Durante la giornata rimane nascosta nella vegetazione ed esce solamente all’alba o al tramonto per procurarsi il cibo, si sposta generalmente camminando o correndo molto velocemente sul terreno e solo se costretta e minacciata da qualche pericolo, si allontana spiccando il caratteristico volo.

RIPRODUZIONE

La pernice sarda è una specie monogama e gregaria che raggiunge la maturità sessuale dal primo anno di età e si riproduce già dalla primavera successiva alla nascita. Si accoppia verso la fine dell’inverno e porta a termine una sola covata da aprile a maggio. L’incubazione portata avanti dalla femmina dura 23-24 giorni. Durante la nidificazione la Pernice sarda perde il suo istinto gregario e ogni coppia vive separatamente dalle altre e solo quando i piccoli sono abbastanza maturi si ricostituiscono in gruppo.

Le uova, in numero di 10-16, più raramente 20, non vengono deposte in un vero e proprio nido, ma in depressioni del terreno foderate da foglie secche, da erbe e da scarsissimo piumino. Se la covata è andata persa (ad esempio per predazione), può deporre una seconda volta.

CONSERVAZIONE, MINACCE E PROTEZIONE

La specie ha uno status di conservazione sfavorevole in Europa (SPEC 3: minacciata) ed è inserita nella Lista Rossa italiana come “vulnerabile”.

Per quanto ancora ben diffusa, la popolazione sarda appare infatti in declino pressoché in tutta l’Isola a causa sia di un’attività venatoria non ispirata a corretti criteri di programmazione del prelievo sia al bracconaggio. Seppure in minor misura, incidono negativamente pure gli incendi e l’impiego di sostanze tossiche in agricoltura.

Fortunatamente, sono stati presi dei provvedimenti per la salvaguardia della Pernice Sarda che non è sola nella sua lotta per la sopravvivenza, ed è infatti Protetta dalla Convenzione di Berna e dalla Direttiva CEE.

Nell’ultimo decennio sembrerebbe essersi stabilizzata, ma attualmente risulta essere in pericolo a causa della continua e massiccia presenza dei cinghiali e delle volpi che distruggono le nidiate in cerca delle uova e mangiando i pulcini appena nati.

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