Su Scultone, miti e misteri nelle profondità di Baunei
Nel remoto e suggestivo altopiano di Golgo, dove le montagne si fondono con il mare e la natura sembra parlare una lingua antica, si raccontano storie affascinanti e misteriose. Tra queste, una delle più inquietanti è quella dello Scultone, un mostro che molti descrivono come una creatura a metà tra un drago e un basilisco, che un tempo terrorizzava gli abitanti di Baunei.
Noto ai più, come Su Scultone, ma nominato anche S’Iscultone o Su Scrutzoni, si dice fosse un essere rettiliforme simile a un drago o un gigantesco serpente.
Secondo la leggenda sarda, il mostro reclamava sacrifici umani, pretendendo giovani fanciulle per placare la sua ira. Il terrore che incuteva era tale da costringere gli abitanti a sottostare alle sue crudeli richieste, fino all’arrivo di un improbabile eroe: San Pietro.
San Pietro e la sconfitta del mostro
La leggenda narra che San Pietro, giunto a Baunei, incontrò una giovane destinata al sacrificio. Mosso a compassione, il Santo decise di affrontare il mostro per liberare la ragazza e salvare l’intero villaggio. Tuttavia, lo Scultone non era un nemico ordinario: si diceva che il suo sguardo avesse il potere di uccidere chiunque lo guardasse, e la capacità di emettere un soffio velenoso, in grado di uccidere all’istante chiunque fosse così sfortunato da incrociare il suo cammino.
San Pietro, con astuzia e fede, utilizzò un piccolo specchio per riflettere lo sguardo mortale della bestia, neutralizzando il suo terribile potere. Ma non si fermò qui. Il Santo afferrò la coda del drago e, con una forza divina, lo scagliò con violenza contro il suolo. Lo schianto fu così devastante che lo Scultone sprofondò nelle viscere della terra, dando origine a un abisso che ancora oggi domina il paesaggio di Baunei: la Voragine del Golgo, meglio nota come Su Sterru.
Su Sterru, l’abisso di Sardegna è la voragine più profonda d’Europa
La Voragine di Golgo è un fenomeno naturale impressionante, un inghiottitoio carsico situato a circa 400 metri sul livello del mare. Con un salto verticale di quasi 300 metri, è uno degli abissi più profondi d’Europa. La sua origine mitologica, legata alla caduta del drago Scultone, ne amplifica il fascino oscuro e misterioso, rendendolo una meta di grande interesse per escursionisti e appassionati di leggende.
La Chiesetta di San Pietro
A testimonianza della leggenda, nei pressi della voragine sorge una piccola chiesa campestre dedicata a San Pietro. Costruita tra il XVII e il XVIII secolo, questa semplice ma suggestiva struttura in pietra è un luogo di pellegrinaggio e devozione. La chiesetta, con la sua pianta rettangolare e il muro di pietra che la circonda, si erge a memoria eterna del miracolo avvenuto in quei luoghi.
Su Scultone, l’eco di una leggenda sarda
La storia dello Scultone è solo una delle tante leggende sarde che popolano l’immaginario collettivo isolano, un racconto che si intreccia con la natura selvaggia e incontaminata di questa terra.
Miti come questo, con protagonisti esseri mitologici e figure sante, offrono una finestra sulla cultura e le credenze ancestrali dell’isola, trasmettendo di generazione in generazione un patrimonio immateriale che continua ad affascinare e incantare.
La prossima volta che ti avventurerai a Baunei, ricorda di guardare oltre il paesaggio mozzafiato e di ascoltare le storie che sussurrano tra le rocce; chissà, forse sentirai ancora l’eco dello Scultone, il mostro che fu sconfitto ma che per sempre rimarrà nelle profondità della terra.
Leggende e incidenti a Su Sterru
Su Sterru, come abbiamo già detto, è legato alla vecchia leggenda di Su Scultone, ma con il passare dei secoli la voragine di Golgo sembra essere stata colta da una sorta di maledizione.
Negli anni la voragine più profonda d’Europa, è stata infatti un luogo in cui si sono verificati diversi incidenti e tragedie. Secondo le testimonianze locali, molte persone si sono suicidate saltando dentro Su Sterru.
Per questo, accanto alla voragine di Golgo è stata installata una croce di acciaio, in memoria di un giovane che precipitò all’interno de Su Sterru.
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