I Falò per la festa di Sant'Antonio Abate e la leggenda sarda di Sant'Antoni 'e su fogu
In Sardegna è ormai tutto pronto per i falò di Sant’Antonio Abate, in moltissime località dell’isola già da diversi giorni si sono avviati i preparativi per la festa in onore del Santo, e da domani 16 gennaio, gran parte dell’isola sarà animata dai falò e dai riti del fuoco.
La magia di queste celebrazioni ha origini assai remote, anche se la festa si trova documentata solo dalla metà del XIX secolo.
Tutto ha avuto inizio dalle origini della narrazione della figura del Santo, in quanto si dice che Sant’Antonio Abate sia custode del fuoco e guaritore della malattia chiamata “fuoco di Sant’Antonio”.
LA LEGGENDA SARDA DI SANT’ANTONI ‘E SU FOGU
Da questo ha origini una leggenda sarda, che rielabora il ben più noto mito di Prometeo.
La leggenda narra che, in antichità, l’uomo, non conoscendo l’esistenza del fuoco, era costretto a sopravvivere al freddo, perciò Sant’Antonio Abate, mosso dalla compassione, decise di recarsi all’inferno portando con se il suo maialino.
Una volta arrivato alle porte degli inferi, Lucifero e gli altri diavoli lo bloccarono impedendogli di proseguire, ma il maialino riuscì a infiltrarsi creando un gran subbuglio. I diavoli furono quindi costretti a far entrare anche il Santo, in modo che riprendesse il suo animale per portarselo via.
Approfittando di questo trambusto, Sant’Antonio Abate riuscì ad avvicinare il suo bastone di ferula alla brace, conservando al suo interno il fuoco: a quel punto recuperò il suo maialino ed uscì.
Una volta sulla terra, al santo bastò soffiare sul suo bastone per farne scaturire delle scintille che si sparsero per tutta la terra, donando un prezioso elemento agli uomini.
Esiste anche un vecchio detto sardo legato alla leggenda, che recita così: “Fogu, Fogu po su logu; Linna, Linna po sa Sardigna” che tradotto significa: “Fuoco, fuoco per ogni luogo; legna legna per la Sardegna“.
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