La storia dello stagno è stata per lungo tempo associata alla pescositàdelle sue acquee alla particolare posizione che lo rendevano particolarmente adattocome porto per gli scambi commerciali
Oggi habitat di infinite specie di volatili e non solo…
I suoi confini sono variati nei secoli, in seguito a bonifiche, urbanizzazione, infrastrutturazione e all’espansione agricola e industriale.
I suoi fondali sono mediamente bassi, la profondità massima rilevata in alcuni punti è di 2,5 metri, tuttavia l’alterazione degli sbocchi naturali di collegamento al mare e della circolazione delle correnti ha provocato il deposito di materiali e l’innalzamento dei fondali.
La salinità varia secondo la zona dello stagno. Nei tratti più aperti che hanno una naturale continuità con il golfo, ha valori tipicamente marini.
La vegetazione della laguna è poco rilevante dal punto di vista paesaggistico, è di fondamentale importanza naturalistica, perché è indispensabile per garantire il mantenimento della biodiversità, soprattutto per quanto riguarda la fauna.
I prodotti di alcune specie vegetali sono il componente principale per la nutrizione di diversi uccelli presenti nello stagno, ma soprattutto la fitta vegetazione erbacea-arbustiva che ricopre le sponde e gli argini rappresenta l’habitat in cui la maggior parte delle specie avicole può nidificare indisturbata.
La vegetazione presente nella laguna, è habitat di quasi duecento specie di volatili.
Una piccola parte della fauna, è rappresentata inoltre da poche specie di mammiferi, rettili e anfibi, che però non sono strettamente legate all’habitat dello stagno.

