Coaquaddus, forma particolare che caratterizza la spiaggia più ampia dell’isola di Sant’Antioco
Coaquaddus significa ‘coda di cavalli’ e deriva dalla sinuosità della costa
Coaquaddus, il cui nome significa “coda di cavalli”, deriva dalla sinuosità della costa, caratterizzata da numerose insenature.
Questa località ospita una lunga spiaggia di sabbia bianca a grani grossi, suddivisa in due parti da una grossa roccia e delimitata da scogliere calcaree.
È una delle perle dell’isola di Sant’Antioco, che incanta con la limpidezza e i colori del mare. La baia, circondata da colline verdi, offre acque dai riflessi turchesi e verdi cangianti.
Il fondale sabbioso di Coaquaddus rimane basso per molti metri, facilitando la balneazione anche dei più piccoli. La spiaggia offre vari servizi, tra cui un ampio parcheggio e punti di ristoro.
Dalla sabbia verso il mare, la vista si apre sulle bellissime dune di Porto Pino, situate nei territori di Teulada e Sant’Anna Arresi. Vicino agli scogli, la ricca vita sottomarina e la trasparenza dell’acqua rendono suggestive le esplorazioni di snorkeling e le immersioni, attirando anche gli appassionati di pesca subacquea. I campi circostanti inebriano la spiaggia con i profumi delle essenze della macchia mediterranea.
Coaquaddus è una meta ambita dagli appassionati di natura incontaminata, anche grazie alla vicinanza dello stagno di Santa Caterina, dove nidificano il cavaliere d’Italia e il fenicottero.
La spiaggia è una delle perle della costa antiochese, dove si alternano alte falesie di trachite scura a sud e litorali sabbiosi a nord, tra cui la stupenda Maladroxia.
Imperdibili sono anche la scogliera di is Praneddas (o arco ‘dei Baci’), da cui puoi godere di una vista mozzafiato da una terrazza situata a 200 metri sopra il mare, gli scogli imbiancati di Cala Sapone e le cale Grotta e della Signora.
Capo Sperone è l’estrema punta a sud dell’isola, caratterizzata da un mare azzurro e distese di peonie rosa. Di fronte, si ergono gli isolotti della Vacca e del Toro, paradisi naturali abitati da uccelli rari.
Portixeddu è la spiaggetta più vicina all’abitato di Sant’Antioco, caratterizzata da ciottoli, come la vicina e più grande Turri. Coaquaddus, invece, si trova a circa dieci chilometri dal paese, che è il centro principale dell’isola maggiore dell’arcipelago del Sulcis.
La cittadina è nota per le sue case colorate, i deliziosi ristorantini e il porticciolo turistico, elementi che le conferiscono una forte identità marinara. In passato, fu Sulky, una colonia fenicia fondata nel 770 a.C., che passò poi sotto il dominio cartaginese e divenne una fiorente città romana col nome di Sulci.
Una visita a Sant’Antioco non può prescindere dal santuario di Sant’Antioco Martire, patrono della Sardegna, e dal museo archeologico Ferruccio Barreca, che custodisce preziosi reperti fenicio-punici.
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