San Salvatore di Sinis set cinematografico di molti film western italiani
Per un tuffo nel passato stile vecchio far west basta visitare San Salvatore di Sinis, un piccolo borgo in provincia di Oristano.
Il paesino è ormai disabitato, si potrebbe definire un paese fantasma, in quanto è popolato solo pochi giorni all’anno, precisamente nel mese di Settembre, in occasione della Corsa degli Scalzi.
Poco conosciuto, ma comunque uno dei luoghi più affascinanti della Sardegna, immerso in uno scenario surreale e fuori dal tempo.
San Salvatore di Sinis è stato utilizzato per lungo tempo come set cinematografico per molti film western italiani degli anni 60 e 70.
Un piccolo villaggio sorto in un’area sacra sin da età nuragica e trasformato per oltre due decenni (1967-90), in set di ‘spaghetti western’.
La somiglianza a paesaggi americani di frontiera ha fatto sì che fosse affittato a produttori cinematografici, diventando villaggio di Arizona o Nuovo Messico (saloon incluso) in film come ‘Giarrettiera Colt’ (1968). Passato di moda il genere, rimase attrazione per curiosi.
Tra agosto e settembre meta dei pellegrini durante le novene, in per onorare san Salvatore.
Il clou delle celebrazioni inizia all’alba del primo sabato di settembre con la Corsa degli scalzi, uno degli eventi identitari più suggestivi e sentiti della Sardegna.
La processione coinvolge oltre 800 curridoris in saio bianco, che accompagnano a piedi nudi su un lungo sterrato il simulacro del santo dalla chiesa di santa Maria Assunta di Cabras alla borgata. E la riportano nella parrocchiale il giorno seguente.
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