Foresta Campidano, nella top 10 delle foreste più grandi d'Italia
Polmone verde a meno di 15 chilometri da Cagliari
Foresta Campidano
Una foresta “giovane”, risultato di opere di rimboschimento avvenute nel corso del XX secolo, ma con molteplici spunti di interesse, tra i quali una probabile area sacra nuragica, tracce di una miniera d’argento, un ‘centro di esperienza ed educazione ambientale’ e numerosi sentieri da percorrere a piedi, in bici e a cavallo, ‘immergendosi’ nella natura e ammirando paesaggi mozzafiato.
Campidano è una foresta tra le prime dieci in Italia per estensione, parliamo di circa 1600 ettari, di cui 489 ricadenti nella zona denominata Santu Barzolu, di proprietà del comune di Sinnai e gestiti dall’ex-Ente Foreste, ora Agenzia regionale Forestas.
Il resto del territorio abbraccia i comuni di Dolianova, Settimo San Pietro e Soleminis.
In località “sa Pira”, a nord-ovest dell’abitato di Sinnai, ammirerai una pineta di pini d’Aleppo, impiantata anche con l’uso come manodopera di prigionieri austriaci durante la prima guerra mondiale.
Presenti anche sugherete, leccete ed esemplari ‘esotici’ quali acacie, eucalipti e cipressi dell’Arizona.
La vegetazione mediterranea comprende corbezzoli, ginepri, filliree, lentischi e olivastri.
La foresta è habitat di conigli selvatici, lepri e volpi.
Nelle zone più interne e dove il bosco si fa più denso si aggirano i cinghiali.
Tra i volatili, osserverai quaglie e pernici. Le vette principali sono due, BruncuBaraccu di 655 metri e Bruncu Cirronis di 629 metri.
In località Bruncu Mogumu, (“Pineta di Sinnai”) invece, oltre a osservare il panorama aperto sulla pianura del Campidano e sul golfo degli Angeli, noterai i resti di un edificio rettangolare diviso in due ambienti, circondato da un recinto litico.
Si ipotizza che fosse un tempio nuragico, frequentato anche in età fenicia in base alla datazione dei reperti rinvenuti durante alcune campagne di scavo. Nell’area si trova anche un fortino risalente alla seconda guerra mondiale.