La prima vera pistola a tamburo frutto della mente di un sardo, ben tre anni prima del collega americano Samuel Colt
La prima pistola a tamburo è nata a Gadoni
Francesco Antonio Broccu, nato e vissuto a Gadoni, piccolo paese in provincia di Nuoro, fin dall’infanzia mostrò uno spiccato interesse per la meccanica, e costruì numerosi giocattoli utilizzando materiali come le canne, il legno ed il sughero.
Si dedicò inoltre, alla costruzione d campane in bronzo e un crocifisso in legno di ottima fattura. Progettò e realizzò un orologio artigianale e diversi strumenti meccanici per uso agricolo.
Lampo di genio senza ambizioni
La sua invenzione principale fu però la prima pistola a tamburo, una rivoltella a quattro colpi a quattro canne e poi a due canne, che realizzò nel 1833, per intenderci, la pistola dei cowboy, quella dei film western. Storicamente è legata al nome dell’inventore americano Samuel Colt.
Rispetto alle armi in uso fino ad allora, presentava un cilindro più corto, ossia il tamburo, che permetteva di allineare la camera con il proiettile alla canna e al percussore grazie alla rotazione intorno al proprio asse.
La pistola da lui realizzata fu anche esaminata dal re Carlo Alberto di Savoia durante il suo secondo viaggio in Sardegna.
Il Broccu, ricevette l’invito ufficiale dal re per mostrare la sua invenzione e spiegarne il funzionamento, ma la mente sarda non andò mai a Cagliari, perdendo così la possibilità di presentare al mondo la sua creazione.
L’attaccamento a Gadoni e la poca ambizione imprenditoriale portarono Broccu a non chiedere mai il brevetto per la sua invenzione.
Oggi, si sarebbe potuto parlare di “Broccu revolver“, ma come sappiamo, la storia è andata in modo diverso.
Samuel Colt e la sua revolver
Due anni dopo, nel 1835, negli Stati Uniti, Samuel Colt sviluppò un’arma simile, che da lui ha preso il nome.
Si racconta che l’idea gli fosse venuta anni prima, alla tenera età di 17 anni, mentre osservava il funzionamento della ruota del timone sul brigantino Corvo, dove si era imbarcato.
Il 25 febbraio 1836 fece brevettare il nuovo modello di rivoltella ad avancarica del tamburo, la cui caratteristica principale (rispetto ai precedenti modelli a rotazione detti “pepperbox”) era costituita dal fatto che il fascio di canne era ridotto ad un corto cilindro (il tamburo, appunto) il quale, ruotando intorno al suo asse, presentava la camera contenente la carica da sparare di fronte ad una sola canna.
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