"Gorropu" è il canyon più spettacolare d’Europa, probabilmente, poco valorizzato
Nel 2019, il “The Telegraph” ha definito “Gorropu” il canyon più bello d’Europa
Gorropu è uno dei canyon più impressionanti d’Europa e tra i più profondi.
Questa gola, formata dall’erosione, si estende per circa un chilometro e mezzo, segnando il confine tra la regione barbaricina di Orgosolo e quella ogliastrina di Urzulei.
Il canyon è stato scolpito nel tempo dalla potenza del rio Flumineddu, che scorre sul fondo, alimentato dalle acque che attraversano il Supramonte. Parte di queste acque si infiltra in gallerie sotterranee, mentre altre riaffiorano attraverso sorgenti a valle della gola.
Il corso del torrente ha scavato la roccia calcarea, dando vita a Gorropu.
Le sue imponenti pareti custodiscono fossili che raccontano una storia di origine marina risalente a un periodo compreso tra 190 e 60 milioni di anni fa.
Chi avrà la fortuna di esplorare questo straordinario monumento naturale si immergerà in uno degli angoli più selvaggi dell’isola.
Affrontare i sentieri che conducono al canyon richiede l’accompagnamento di guide esperte e un’adeguata attrezzatura.
L’accesso più diretto si trova a est, parcheggiando l’auto presso il passo di Genna Sìlana, lungo la statale 125 (Orientale Sarda), tra Dorgali e Baunei. Da qui, un sentiero ben segnalato conduce all’ingresso di Gorropu in circa un’ora di cammino, mentre il ritorno richiede il doppio del tempo.
Attraverserai un bosco di lecci, felci, corbezzoli e altri profumi tipici della macchia mediterranea prima di raggiungere l’ingresso del canyon.
Se invece preferisci un’avventura più impegnativa, puoi accedere da sud, partendo da Sedda ar Baccas. Questo percorso escursionistico è riservato a esperti e si sviluppa per dodici chilometri, percorribili in circa cinque ore tra andata e ritorno. Il tragitto segue s’Ischina ‘e sa raicca, conducendo prima al laghetto di Pischina Urtaddala, formato dal rio Flumineddu, e poi alla cascata di sa Giuntura, che segna l’ingresso a monte del canyon.
Da nord, partendo da Dorgali, attraverserai (in auto) la vallata di Oddoene fino al ponte di s’Abba Arva, da cui proseguirai a piedi per due ore costeggiando il fiume e il versante sud-orientale del monte Oddeu, in mezzo a massi calcarei bianchi e levigati.
Il panorama è impreziosito da lecceta di sas Baddes e profilo del monte Novu san Giovanni. Potrai fare l’escursione guidata anche di notte per vivere dal tramonto all’alba l’anima profonda del Supramonte.
Percorrendo i tre sentieri camminerai tra ginepri e tassi millenari, incontrerai grotte, come su Cunnu de s’Ebba, pinnettos (antichi ovili) e insediamenti nuragici.
Il nuraghe Presetu Tortu, è dominato a sua volta dal nuraghe Mereu, ‘colosso’ di calcare bianco svettante sul verde della foresta. A valle l’ingresso è ‘sorvegliato’ dal nuraghe Gorropu. L’inaccessibilità ha generato leggende su mostri che ne abitavano le grotte. Si dice pure che in un suo preciso punto si vedano le stelle in pieno giorno e che sboccino, di notte, i magici fiori della felce maschio.
Gorropu è un capolavoro della natura, scrigno di biodiversità, con endemismi come l’aquilegia nuragica, specie erbacea unica al mondo, e l’euprotto, che vive nei laghetti del rio Flumineddu, l’anfibio più raro d’Europa insieme al geotritone che abita la vicina grotta su Palu.
Tra la fauna spiccano muflone e aquila reale, che nidifica nella gola.