La volpe sarda, l'unico canide selvatico presente nell'isola
La volpe sarda è una sottospecie della volpe rossa, ed una tra le specie endemiche della Sardegna.
La volpe sarda è l’unico canide selvatico presente nell’isola, per questo può essere considerata una regina indiscussa, vista in stile romantico e fiabesco, come la regina rossa dei boschi sardi.
VOLPE SARDA NOME SCIENTIFICO
Il nome scientifico della volpe sarda, è Vulpes vulpes ichnusae. Il termine ichnusae sta a sottolineare proprio l’endemismo sardo-corso.
COME SI DICE IN SARDO VOLPE
Nelle diverse zone della Sardegna la volpe sarda prende diversi nomi, tra questi troviamo:
- Mazzone
- Mariane
- Gròdhe
- Maciòni
- Margiàne
- Mraxani
- can’areste
- Rusta
- Pestemala
- Sa ’ucca mala
- Groddhe
- Mariani
- Gravisu
- Cumonarzu
- Sa ’ulpe
- Peicanu
- Fraizzu
- Grupi
- Gurpe
- Liori
- Lodde
VOLPE SARDA ORIGINI
Le origini sull’isola della volpe sarda, risalirebbero al Pleistocene, nel periodo dell’ultima fase interglaciale, quando si instaurò il cosiddetto “ponte” sardo-corso-toscano che ha consentito l’immigrazione di diverse specie animali.
Questa è l’ipotesi più diffusa, ma esiste un’altra teoria fa risalire l’origine della volpe sarda nell’isola al Neolitico, per opera di ripetute introduzioni da parte dell’uomo di individui di differenti provenienze. A favore di questa teoria ci sarebbe la variabilità genetica riscontrata fra le popolazioni di Vulpes vulpes ichnusae presenti in Sardegna e alcuni studiosi ritengono che nell’isola siano presenti popolazioni di entrambe le sottospecie, l’ichnusae e la continentale crucigera.
DESCRIZIONE VOLPE SARDA
La volpe sarda col tempo, si è differenziata geneticamente dalla volpe rossa europea a causa dell’isolamento. Sostanzialmente la volpe sarda è più piccola e raggiunge più o meno le dimensioni di un cane di media taglia.
Caratteristica è la sua testa triangolare che termina con un muso appuntito, grandi occhi e orecchie piuttosto larghe ed erette.
La folta coda, è lunga circa metà del corpo, di colore bruno-rossastra o fulvo-grigiastra, termina con una inconfondibile punta bianca. Il mantello è fulvo con le parti ventrali biancastre.
HABITAT, ALIMENTAZIONE E COMPORTAMENTO
La volpe sarda è originariamente tipica degli ambienti boschivi, la si trova diffusa in tutta la Sardegna e frequenta pascoli e campagne in prossimità dei centri abitati ed i margini del bosco.
La sua dieta è varia, si ciba preferibilmente di roditori, di vegetali, uova, uccellini, conigli, lepri, insetti e animali da cortile. Viene considerata un’animale spazzino in quanto si ciba anche di animali morti e in mancanza d’altro, di rifiuti urbani.
E’ un’animale solitario dalle abitudini prevalentemente notturne.
Si rifugia in tane scavate nel terreno, composte da più camere e provviste di più vie d’uscita.
La riproduzione è annuale, con accoppiamenti che si verificano nei mesi di gennaio e febbraio e nascite a marzo e aprile. La prole, composta da 3-5 cuccioli, è accudita dalla madre per 3-4 mesi, età in cui nel tardo autunno, lasciano il nucleo familiare.
LA VOLPE SARDA E LA MINACCIA DELLE CREDENZE POPOLARI
In Sardegna esistono alcune credenze popolari, spesso derivante da una tradizione agro-pastorale tanto stupida quanto dannosa e difficile da estirpare, per cui le volpi vengono uccise e barbaramente e appese alle recinzioni. Si crede che adottando queste pratiche, le volpi restino lontane dai centri abitati e dagli allevamenti di pollame o dalle vigne. Queste pratiche sono molto presenti in alcune zone dell’isola, in altre molto meno fortunatamente, ma rischiano di diventare una vera e propria piaga per questo stupendo animale selvatico.