Il Quercino sardo, piccolo roditore notturno che in pochi hanno la fortuna di incontrare
Il Quercino sardo è presente in Sardegna fin dai tempi del Pleistocene, per intenderci il periodo in cui vissero i mammut, e raggiunse l’isola attraverso il “ponte” sardo-corso-toscano.
Si tratta di un piccolo e schivo roditore, con occhi e orecchie grandi, e una mascherina di pelo nera sulla faccia, che parte dai baffi e arriva dietro le orecchie, passando sopra gli occhi.
Le parti dorsali sono grigio castane o rossicce, mentre le parti inferiori sono biancastre, le orecchie e la parte esterna delle zampe sono scure mentre i piedi sono bianchi, hanno 4 dita sulle zampe anteriori e 5 su quelle posteriori.
La coda è molto lunga e vistosa, e termina con un ciuffo di peli bianchi e neri. La lunghezza dalla testa al tronco raggiunge tra i 9 e i 16 cm, mentre la lunghezza della coda è di 8.5-13 cm. Alcune differenze del cranio e della mandibola distinguono la sottospecie sarda dalle altre specie di Eliomys quercinus.
Animale esclusivamente notturno, il Quercino sardo durante il giorno preferisce restare nel nido che costruisce tra i cespugli, radici degli alberi o fessure delle rocce, usando muschio, foglie e rivestendolo con materiale morbido.
Nel periodo del letargo, utilizza invece un nido sotterraneo ben protetto da agenti esterni e predatori naturali. Il quercino però è in grado di rimanere sveglio anche durante l’inverno rallentando la propria attività al minimo indispensabile.
Non è una specie strettamente arboricola come si pensa, infatti vive e frequenta tutti gli ecosistemi forestali, infatti si può trovare spesso sul terreno coperto da bassa vegetazione, nelle macchie e garighe, più raramente in ambienti rocciosi, che comunque non disdegna, ed è presente anche nei frutteti, giardini e parchi.
È praticamente onnivoro, la sua dieta è composta per lo più da vegetali, frutti, ghiande e noci, ma talvolta si nutre anche di insetti e vermi.
Il Quercino è un roditore ampiamente diffuso nell’Europa continentale, nel Mediterraneo è presente solo nelle isole occidentali con numerose sottospecie di dimensioni e colorazioni differenti. Il Quercino sardo è la sottospecie endemica del Massiccio sardo-corso e la sua distribuzione in Sardegna è purtroppo ancora poco conosciuta.
E’ considerato una specie vulnerabile a livello regionale, ed è protetto dalla Convenzione di Berna (legge 503/1981, allegato III). Fortunatamente è in grado di riprodursi già dal primo anno di età. L’accoppiamento avviene in aprile dopo scontri e lotte tra i maschi, e la gestazione dura circa 3 settimane.
Una volta nati, i piccoli vengono allattati per circa 1 mese rendendosi poi indipendenti verso i 2 mesi d’età.
Il Quercino sardo ha diversi nemici naturali, tra cui vari carnivori e rapaci, ma la drammatica diminuzione delle sue popolazioni è da attribuirsi principalmente alla perdita di habitat, al taglio ed agli incendi boschivi e alla crescente antropizzazione delle aree in cui vive.
Unisciti al nostro nuovo canale Telegram – Entra