Dal writing alla street art, lo stile “graffresco” di Manu Invisible
Manu Invisible, tra i più noti esponenti della «street art» europea
Manu Invisible, pseudonimo di… non si sa. Una delle caratteristiche principali dell’artista sardo è la sua maschera e il punto interrogativo sulla sua identità.
Misterioso quanto geniale nella creazione delle sue opere urbane.
Negli ultimi anni ha eseguito numerosi lavori in giro per la Sardegna, l’Italia e l’Europa, esaltando il valore estetico di cavalcavia, edifici privati, scuole, università, case per anziani.
Qualsiasi sardo ha visto almeno una sua creazione, percorrendo la 131 o semplicemente girando per le città, ma solo una parte (quelli più giovani) conosce il nome dell’artista che l’ha realizzato, per essere precisi, più che il nome, la sua firma.
Manu Invisible intraprende il suo percorso artistico agli inizi del XXI secolo in Sardegna, si trasferisce a Milano e successivamente porta a termine diversi lavori in ambito internazionale.
Cagliari, Calvi in Corsica, Milano, Londra, Srebrenica in Bosnia, Uta, Quartucciu sono solo alcune delle città dove ha lasciato il segno l’artista sardo.
Provenendo dal mondo dei graffiti, mantiene l’approccio urbano di tale disciplina, la sua arte si differenzia nell’ambito della Street Art per la scelta di inserire parole dall’alto valore simbolico, in contesti urbani fatiscenti e strade a scorrimento veloce.
Manu Invisible come detto in precedenza, tiene particolarmente alla segretezza sulla sua vera identità, per questo motivo indossa un vestito nero e una maschera nero lucido dalle forme taglienti, ispirata alla geometria e alla notte.
Diplomato al Liceo Artistico “Foiso Fois” di Cagliari, in seguito ha svolto diverse mostre presso, lo Spazio Galileo di Milano e portato a termine un opera murale sulla facciata del Liceo Carnot Jean Bertin in Francia.
Ha svolto dei corsi privati di affresco, entrambi a Firenze, uno presso l’Accademia del Giglio, l’altro presso la Bottega del Bon Fresco del Maestro Massimo Callossi.
Nel 2018 porta a termine un Affresco Tradizionale a 360° lungo le pareti dell’Aula Magna Capitini dell’Università di Cagliari.
Il “graffitismo” é una manifestazione sociale e culturale di pittura murale diffusa in tutto il mondo, basata sull’espressione della propria creatività nel tessuto urbano, spesso considerati atti vandalici e puniti secondo le leggi vigenti, per questo motivo anche Manu Invisible, inevitabilmente, è rimasto coinvolto in vicende giudiziarie, ma il giudice di turno ha “premiato” (giustamente) le sue doti artistiche.
Il giudice lo assolve per le sue capacità artistiche
L’artista sardo, i cui lavori sono stati esposti anche all’Upfest di Bristol, il festival internazionale più grande in Europa dedicato alla ‘street art‘, nel 2016, davanti alla Corte di Cassazione viene prosciolto in formula definitiva dall’accusa di imbrattamento che gli veniva contestata per aver disegnato uno “scorcio notturno dei Navigli” su un sottopasso ferroviario in zona Lambrate a Milano.
In primo grado, in particolare, Manu Invisible è stato prosciolto perché il giudice, tra le altre cose, aveva riconosciuto le “capacità artistiche” dell’imputato, che dire, una bella soddisfazione.
Unisciti al nostro nuovo canale Telegram – Entra