I riti della pioggia in Sardegna, gli antichi riti sardi contro la siccità
I riti della pioggia in Sardegna, sono strettamente legati al culto dell’acqua in Sardegna e generalmente ai riti pagani.
I riti della pioggia in Sardegna, consistevano sostanzialmente in “pratiche magiche” o per meglio dire in rituali antichi legati alle tradizioni del paganesimo in Sardegna.
Una di queste pratiche è stata per molto tempo in vigore in Sardegna, ma secondo alcune fonti veniva praticata anche nella vicina Corsica. Questa pratica utilizzata per i riti della pioggia in Sardegna, pare sia molto antica e che sia risalente al prenuragico.
Alcuni studiosi e scrittori sardi, narrano nei loro libri o nei loro racconti, di rituali antichi legati al culto dell’acqua in Sardegna, questi racconti sono dei veri e proprio reperti della storia della Sardegna, che si intrecciano tra cultura, tradizioni e folklore creando un ponte tra passato e presente.
ANTICHI RITI SARDI PER LA PIOGGIA
A Bolotana, le pratiche per i riti della pioggia in Sardegna, venivano svolte solo dagli uomini e solo nelle notti di novilunio. Un numero dispari di uomini si recava nel cimitero, per prendere un numero dispari di crani che poi venivano immersi nell’acqua.
Il rito si concludeva nel momento in cui la pioggia iniziava a cadere, i teschi infatti, dovevano essere tolti dall’acqua e riportati al cimitero una volta iniziata la pioggia, perché se questo non veniva fatto potevano scatenarsi fenomeni estremi come nubifragi e violenti temporali.
Nella vicina Corsica e a Tertenia, i riti della pioggia venivano praticati in gran segreto e sempre da persone di sesso maschile. Anche in questi casi il rituale è molto simile a quello di Bolotana, ma con alcune differenze.
Durante la notte gli uomini si recavano all’ossario dove prelevavano alcuni crani rigorosamente di uomini. Successivamente legavano i teschi con un giunco e poi li appendevano a un cespuglio nei pressi di un fiume. Se per qualunque motivo si presentavano impedimenti, i crani potevano essere immersi in una vasca d’acqua, per intenderci, quelle utilizzate in campagna dai contadini per delle acque piovane, la cosa importante era che fosse sempre presente l’acqua come elemento primario.
Se i crani trovati erano di bambini venivano immersi solo in un ruscello e qualche giorno dopo, quando la pioggia iniziava a cadere copiosa, si riportavano i teschi all’ossario.
Queste pratiche segrete per i riti della pioggia in Sardegna con il diffondersi del Cristianesimo, sarebbero poi state proibite e sembrerebbero essere cadute in disuso più o meno agli inizi del 1900.
Nonostante questo, secondo alcune testimonianze, i riti della pioggia in Sardegna sarebbero stati praticati in alcuni luoghi dell’isola fino al 1930-1950.
Secondo alcuni anziani i riti della pioggia in Sardegna dovrebbero essere ripristinati, visto che oggi la siccità è sempre più grave.
Secondo loro la vera causa per cui questi antichi riti sardi non vengono più praticati, è da ricollegare al fatto che i cimiteri oggi sono chiusi ed è reato profanare una tomba, ma anche al fatto che oggi, le persone che conoscono il rituale sono oramai troppo vecchie e non più in grado di praticarlo, anche il fatto che non si siano tramandati ha fatto si che questi rituali antichi, cadessero inesorabilmente nell’oblio diventando però una parte importante della storia antica della Sardegna.
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