Andarinos, un vero patrimonio culinario della Sardegna
La Sardegna è da sempre patria di prodotti tipici conosciuti e apprezzati in ogni parte del mondo. In particolare nell’isola resiste con molta tenacia la cultura del “fatto a mano” e “fatto in casa“, e i prodotti come pasta e pane sono l’esempio lampante delle nostre tradizioni millenarie, anche per quanto riguarda la cucina.
Gli Andarinos, sono un particolare formato di pasta prodotto in Sardegna, una specialità artigianale realizzata rigorosamente ed esclusivamente a mano.
Per molto tempo si è rischiato di perdere questa specialità, ma grazie alla caparbietà che contraddistingue noi sardi, gli Andarinos hanno recuperato la loro giusta importanza.
La loro origine è antichissima, e purtroppo incerta, ma in assenza di ulteriori elementi è lecito supporre che si tratti di una tradizione nata in Sardegna.
La prima testimonianza scritta dell’esistenza degli andarinos risale al XVII secolo, in una relazione del “visitatore reale” Martin Carrillo, inviato in Sardegna dal Re Filippo III di Spagna, si legge di un pranzo offerto dal Dott. Antiogo Marcello di Mamoiada, nel quale erano presenti a tavola, tra le tante pietanze anche “los andarines”.
Più o meno un secolo dopo, il padre domenicano Jean-Baptiste Labat indicò nelle sue scritture, gli “andarini” tra le paste artigianali prodotte dalle donne sarde.
Li troviamo poi citati come “andarinus” nel vocabolario sardo-italiano di Giovanni Spano, stampato nel 1851-52, indicati come “specie di minestra che fanno le donne coi pezzetti di pasta compressi nel crivello”.
Verso la fine del secolo scorso, rimasero poche tracce e testimonianze dell’esistenza degli andarinos, solo poche anziane donne erano rimaste a custodire la memoria di questa antica manualità.
Fortunatamente la saggezza di queste donne sarde che hanno tramandato la loro sapienza, ha permesso di mantenere intatta la memoria di questo prodotto tradizionale. Oggi questa particolare pasta fatta a mano, la si può trovare solo nel paese di Usini, ma si suppone che grazie alla divulgazione particolarmente in ambito giovanile, si possa continuare a tramandare questa antica ricetta, e magari diffonderla a tutta l’isola.
Dal 2000 la Pro Loco di Usini ha riscoperto e rivalutato questa pasta artigianale, e ha cercato con grande successo, di riportarla in voga e farla conoscere quanto più possibile, attraverso la sagra “Andarinos de Usini”, che è diventata il trampolino di lancio per la rivalutazione di questa tipologia di pasta, tanto che si sono moltiplicate le persone, anche tra le più giovani, che ne hanno appreso la tecnica di lavorazione.
Ancora oggi gli andarinos, vengono preparati rigorosamente a mano, con l’antica tecnica di lavorazione che prevede la formazione di un impasto di semola di grano duro, acqua e sale.
Un impasto elastico e omogeneo, che viene assottigliato e poi diviso in cilindretti, che vengono poi premuti sulla superficie di un vetro rigato o di un “chiliru” di giunco o asfodelo.
Terminata la lavorazione, la pasta fresca viene essiccata, esponendola al sole per alcune ore, e una volta pronti vengono cotti per circa 20 minuti in acqua salata, e conditi con un “ghisadu” di carni miste (pecora, manzo e maiale) e con una grattata di pecorino sardo.
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