La Mariglia, un'antico gioco di carte sardo, regole e storia
La Mariglia, spesso definito il “bridge sardo”, è un gioco di carte tradizionale molto popolare in Sardegna, soprattutto nel nord e centro dell’isola, in particolare nella città di Sassari. Fra i tanti appassionati di questo gioco, si annovera anche un giovane Enrico Berlinguer, figura di spicco della politica italiana. Si tratta di un gioco che combina strategia, astuzia e un pizzico di fortuna, e che da secoli è parte integrante delle serate in famiglia o tra amici, soprattutto nei paesi dell’entroterra sardo.
Origini e Storia
Le origini della Mariglia si rintracciano nel gioco spagnolo Hombre del XVII secolo, poi diffuso in Francia e successivamente in Italia, arrivando a La Maddalena e in tutta la Gallura, a Sassari e nel resto dell’isola. Con il passare dei secoli, il Mariglia si è consolidato come una delle principali forme di intrattenimento nelle comunità rurali della Sardegna. Anche se esistono varianti del gioco in altre parti d’Italia, come la “Mariglia siciliana”, la versione sarda ha mantenuto delle peculiarità uniche che la distinguono.
La Mariglia, le regole del gioco
Il Mariglia si gioca con un mazzo di 40 carte italiane, se con un mazzo di carte sarde ancora meglio, suddiviso in quattro semi: coppe, denari, spade e bastoni. Di solito, il gioco si svolge tra quattro giocatori, che formano due squadre di due. L’obiettivo principale è ottenere il maggior numero di punti attraverso la conquista di determinate carte chiave e combinazioni di prese.
Il gioco si svolge in più mani, e ogni mano è composta da una fase di dichiarazione e una fase di gioco vero e proprio. Durante la fase di dichiarazione, i giocatori cercano di stabilire il numero di prese che la loro squadra si impegna a fare. La fase di gioco consiste poi nel tentativo di rispettare la dichiarazione, giocando carte in modo strategico per ottenere le prese necessarie.
Le regole possono variare leggermente da paese a paese, con alcune varianti locali che aggiungono ulteriore complessità al gioco. Tuttavia, alcuni elementi rimangono costanti, come l’importanza della comunicazione tra i membri della squadra e la necessità di una buona memoria per ricordare le carte giocate.
Similitudini con il Bridge
Il paragone con il bridge è inevitabile: come il famoso gioco internazionale, anche la Mariglia richiede una grande capacità di analisi e cooperazione tra i partner. Tuttavia, rispetto al bridge, il Mariglia è meno formalizzato e le regole possono essere adattate a seconda delle preferenze dei giocatori. Questa flessibilità contribuisce al fascino del gioco e alla sua capacità di adattarsi a diverse situazioni sociali.
Un Gioco di Tradizione e Socialità
La Mariglia non è solo un gioco di carte, ma anche un momento di socialità e convivialità. Tradizionalmente, le partite di Mariglia si svolgono nelle lunghe serate invernali, attorno a un tavolo, spesso accompagnate da un buon bicchiere di vino locale e da conversazioni animate. È un’occasione per rafforzare i legami familiari e amicali, e per trasmettere la tradizione alle nuove generazioni.
In molte località sarde, ancora oggi, la Mariglia viene insegnato ai più giovani come parte della cultura locale, e non è raro vedere tornei informali organizzati durante le feste di paese o nelle sagre. Inoltre, dal 12 marzo 2022, è stata pubblicata su Google Play Store la prima applicazione della Mariglia, a dimostrazione di come questo gioco stia cercando di adattarsi ai tempi moderni.
Il Futuro del Mariglia
Sebbene la Mariglia non abbia mai raggiunto la popolarità del bridge a livello internazionale, continua a essere molto amato in Sardegna. Tuttavia, come molte altre tradizioni locali, anche la Mariglia rischia di scomparire a causa della globalizzazione. Per fortuna, in Sardegna si organizzano tornei locali di Mariglia e grazie all’impegno di appassionati e delle nuove generazioni digitali sembra promettere un futuro più solido a questo antico e affascinante gioco.
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