S'istrumpa, l'antica lotta sarda dei pastori
S’Istrumpa o sa Strumpa è un’antichissima tipologia di lotta sarda, una delle nostre più radicate tradizioni che ha rischiato di perdersi e scomparire per sempre.
LE ORIGINI
S’Istrumpa ha origini remote, che si perdono in tempi lontano, un’eredità che secondo alcuni studiosi, ci arriva direttamente dalla preistoria. Qualcuno addirittura ha definito questa antica lotta sarda, un esempio di “archeologia vivente”.
Per quanto poco possiamo dimostrare a sostegno di questa tesi, a livello documentale, esiste un reperto archeologico che potrebbe avvalorare quanto sostenuto dagli studiosi, Parliamo del bronzetto nuragico ritrovato a Monte Arcosu, in territorio di Uta, che raffigura due”Gherradores” che tradotto significa guerrieri, in questo caso specifico lottatori.
Le origini del nome Istrumpa secondo Max Leopold Wagner, esperto di lingua sarda, deriva dal verbo istrumpare, ovvero buttare a terra rumorosamente.
LA LOTTA SARDA S’ISTRUMPA, L’EVOLUZIONE NEL TEMPO
Questa particolare forma di combattimento è stata tramandata per millenni, anche se circa verso gli anni 60 ha rischiato di scomparire, finchè pochi decenni fa, grazie all’impegno di alcuni, è tornata ad essere una pratica di moda tra ragazzi sardi, che oggi danno il loro prezioso contributi, affinché questa tradizione venga conosciuta e praticata sempre di più anche oltremare.
In passato i lottatori si confrontavano durante feste campestri e nelle occasioni tipiche della società agro-pastorale, come la vendemmia, la trebbiatura, o la tosatura delle greggi.
Oggi S’Istrumpa viene proposta come pratica agonistica, ed è considerata un vero e proprio sport tradizionale dell’isola, ufficialmente riconosciuto dal Coni e dalla Federazione Internazionale di Lotta Celtica.
Dal 1985, si organizza ad Ollolai il Campionato Nazionale di Istrumpa, e dal 2006, a Villagrande Strisaili si svolge il Torneo Internazionale, al quale prendono parte i lottatori di Spagna, Scozia, Francia, Inghilterra, Svizzera e Italia.
LE REGOLE DE S’ISTRUMPA
Lo scopo della lotta, è sostanzialmente atterrare l’avversario e buttarlo a terra, anche violentemente, dopo avergli fatto perdere l’equilibrio. La tecnica è semplice, ma le regole sono ferree. I due lottatori si posizionano uno di fronte a l’altro, con il busto proteso in avanti, le gambe semiflesse e divaricate, un braccio sotto l’ascella dello sfidante e uno sopra la spalla.
La presa avviene unendo la mano sinistra con il polso destro (o viceversa) dietro la schiena del rivale. Non è assolutamente permesso “liberare” le mani o appoggiarle sul corpo dell’altro lottatore.
Non è consentita altra forma di presa, per vincere quindi, serviranno forza, coraggio, rapidità, equilibrio destrezza e astuzia.
Durante la lotta è necessario squilibrare l’avversario, facendo ricorso a qualsiasi tecnica di gamba, trazione, spinta frontale o laterale, sollevamento da terra, sgambetti, basta essere furbi e non perdere l’equilibrio. Più che la forza, è la tecnica che deve fare la differenza, l’abilità, che in lingua sarda viene denominata “trassa” cioè l’astuzia. La lotta finisce quando uno dei due lottatori cade al suolo evitando così l’incattivirsi dello scontro.
Questa lotta sarda, sia in passato che oggi, ha una potente valenza educativa, i bambini e gli adolescenti infatti, crescono imparando una lezione fondamentale, ovvero che nello sport come nella vita non bisogna arrendersi davanti ad avversari più forti, perché spesso per avere la meglio basta essere astuti.
S’Itrumpa inoltre insegna il rispetto rigoroso delle regole, perché chi bara è malvisto dagli stessi atleti e la sua vittoria non conta nulla, vince chi è stato leale, coraggioso, e ha dimostrato trassa, senza mai tentare di ottenere la vittoria in modo scorretto.
Un campione di Istrumpa, non vince grosse somme di denaro, il premio più grande è il rispetto della comunità.
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