La candida bellezza del giglio di mare, un tesoro che cresce nei nostri litorali
Il suo nome più noto è giglio di mare, e la sua candida e spontanea bellezza contribuisce a dare un tocco distintivo e a rendere ancora più belle le nostre spiagge, proprio nel periodo in cui queste sono maggiormente visitate, ossia durante la belle stagione.
Il giglio di mare, conosciuto scientificamente come Pancratium maritimum, è una pianta affascinante e versatile che abbellisce le coste sabbiose del Mar Mediterraneo, del Mar Tirreno, del Mare Adriatico e del Mar Nero. Questo fiore, è conosciuto con una varietà di nomi che spesso possono confondere e indurre a pensare che non si tratti mai dello stesso medesimo fiore.
Il giglio di mare, i suoi nomi italiani più diffusi
In Italia questo particolare fiore è noto anche come giglio marino, giglio stella, giglio di Sardegna, narciso marino, pancrazio, pancrazio marino, giglio pancrazio, corona del re, corona del re marittimo, tuberosa coronata e tuberosa di mare.
Giglio di mare Sardegna, i nomi sardi
In Sardegna il giglio di mare ha conquistato inevitabilmente una notevole fama, in quanto presente in quasi tutte le spiagge dell’isola. Qui è infatti conosciuto come giglio di Sardegna o, per essere ancora più precisi, con il nome di giglio marino di Sardegna.
Per quanto riguarda la lingua sarda lo troviamo associato a questi nomi: Lillu de mari, Lizi de mari, Lizzu de mare e Lillu de s’Assunta.
Il nome Pancratium invece, deriva dal greco antico παγκράτιον (pankrátion), che significa “tutto potere”, in riferimento alle presunte virtù medicinali della pianta. Maritimum, invece, deriva dal latino “mare”, in riferimento al suo habitat vicino al mare.
Caratteristiche, adattamento e diffusione
Il Pancratium maritimum, è una pianta bulbosa perenne appartenente alla famiglia delle Amaryllidaceae. Questo affascinante fiore è noto per la sua capacità di prosperare in ambienti costieri sabbiosi, spesso considerati ostili per molte altre specie vegetali. È diffuso principalmente lungo le coste del Mediterraneo, ma lo si può trovare anche lungo le coste atlantiche della Spagna e del Portogallo, nonché in alcune regioni costiere dell’Africa settentrionale.
Il giglio di mare è nominato anche come “la pianta che nuota” proprio perché, i suoi semi essendo molto leggeri galleggiano, il che permette loro di disperdersi facilmente sia tramite il vento che grazie alle correnti marine. Questo meccanismo di disseminazione è un adattamento perfetto per il suo habitat costiero.
Questo fiore straordinario, si è ben adattato ai suoli sabbiosi e salini delle coste, il Pancratium maritimum è infatti una specie psammofila, cioè amante delle sabbie, e grazie al suo bulbo sotterraneo può sopravvivere a periodi di siccità prolungata.
La fioritura avviene principalmente in estate, tra luglio e ottobre. In questo periodo i fiori del giglio di mare emanano un profumo delicato, ma estremamente inebriante. Questo avviene in particolari condizioni, il profumo intenso e persistente di giglio infatti, diventa percepibile principalmente durante le notti d’estate senza vento.
Questo profumo, oltre ad ammaliare chiunque si trovi nelle vicinanze, attrarre gli insetti impollinatori, principalmente falene che visitano i fiori solo quando la velocità del vento è inferiore a 2 metri al secondo.
Descrizione botanica
Il Pancratium maritimum si caratterizza per i suoi fiori bianchi, grandi e profumati, che possono raggiungere fino a 15 cm di diametro. Questi fiori sono formati da sei tepali disposti a stella e da una corona centrale che ricorda una tromba, da cui emergono sei stami prominenti. Le foglie sono lineari, lunghe e sottili, e possono spuntare prima o dopo la fioritura, a seconda delle condizioni climatiche.
Uso tradizionale e culturale
Storicamente, il giglio di mare ha avuto un ruolo anche nella cultura e nelle tradizioni popolari. In alcune aree, i suoi bulbi venivano utilizzati per scopi medicinali, sebbene oggi questi usi siano praticamente scomparsi. La pianta è anche rappresentata in varie opere d’arte e letteratura mediterranea, simbolo della bellezza effimera della costa e della natura selvaggia.
Curiosità e leggende
Il giglio di mare non è solo un fiore bello e profumato, ma anche un simbolo ricco di significato culturale e mitologico.
LA LEGGENDA SARDA
Una delle leggende più affascinanti riguarda una giovane pastorella sarda dai capelli biondi, ai tempi considerata una rarità nell’isola. Si narra che durante un’invasione saracena, la ragazza si oppose con coraggio ai pirati. Nonostante la sua strenua resistenza, fu catturata e subì terribili torture. Dopo la sua morte, il suo corpo fu gettato in mare. Quando raggiunse la riva, i suoi capelli dorati, ancora pieni di vitalità, rilasciarono la loro linfa sulla sabbia, dando vita al giglio di mare. Questo fiore è così diventato simbolo di resistenza e bellezza, nato dalla tragica storia di una giovane coraggiosa.
LA LEGGENDA CLASSICA
Secondo un’altra leggenda classica, quando la dea Era si accorse che stava allattando Eracle, lasciò cadere delle gocce di latte. Una parte di queste gocce formò la Via Lattea, mentre un’altra cadde sulla sabbia, dando vita a questi splendidi fiori bianchi. Questo candore virginale e la sua bellezza luminosa tra le aride sabbie evocano un senso di sacralità, quasi un omaggio divino agli antichi eroi o un segno di vita in un ambiente ostile.
Conservazione e Minacce
Nonostante sia una pianta abbastanza resistente, il Pancratium maritimum è soggetto a diverse minacce, soprattutto di natura antropica. La costruzione di infrastrutture turistiche, il calpestio e la raccolta indiscriminata dei fiori hanno contribuito a una riduzione delle sue popolazioni in diverse aree. In alcune regioni, la specie è protetta da leggi locali che ne vietano la raccolta e ne tutelano l’habitat naturale.
Il giglio di mare oggi, è considerato un autentico gioiello dei nostri litorali da tutelare e salvaguardare, un esempio perfetto di come la natura possa creare bellezza anche nei luoghi più inaspettati.
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