In Sardegna è chiamata Figu Morisca, alla scoperta di un'antica bontà spinosa

Sa Figu Morisca, passato e presente di uno dei frutti più presenti in Sardegna

Massimo Vacca Tortolì

Il fico d’India, è una pianta originaria del Messico che giunse in Europa con Cristoforo Colombo. Una pianta antichissima e ricca di proprietà benefichecoltivata e commercializzata già ai tempi degli Aztechi, che la consideravano una pianta sacra con forti valori simbolici.

Con il tempo si è diffusa e naturalizzata in tutto il bacino Mediterraneo, in particolar modo in Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia. 

In Sardegna è chiamata Figu Morisca (variante del nome più conosciuta) oppure, in base alla zona, anche Figumorìsca, Figu morìa, Figu de kràbas, Figu muriska, Figu moru, Ficudindia, Ficu muriscu, Figga d’India o Kimorisca.

E’ una delle specie alloctone più diffuse sull’isola, che si può considerare la regina dell’estate per eccellenza, infatti la si può incontrare un pò ovunque poiché, oltre a essere coltivata, anche se da pochi agricoltori, cresce spontanea in tutta l’isola, ricoprendo centinaia e centinaia di ettari in tutto il territorio.

La pianta di Figu Morisca e in particolare il suo frutto, è molto apprezzato dai sardi, che essendo presente sull’isola da tempi antichi, ne hanno fatto parte della loro identità. In Sardegna infatti è stato realizzato un ingegnoso attrezzo che permette di raccogliere i frutti evitando le insidiose spine, questo attrezzo chiamato Sa Cannuga in passato era presente praticamente in tutte le case. 

Nel 800 era una fonte di sostentamento per le persone più povere, tanto che nel 1831 in alcune zone della Sardegna, fu emanata una legge che prevedeva che solo i poveri potessero cogliere e mangiare Sa Figu Morisca.

In passato si utilizzava questa pianta per tracciare i confini, delle vere e proprie recinzioni naturali, che separavano le proprietà private da quelle pubbliche

In Sardegna da sempre esiste una regola non scritta, che viene ampiamente rispettata ancora oggi, secondo cui i frutti di qualsiasi pianta che sporgono dalla proprietà privata sulle vie pubbliche sono di tutti e quindi tutti possono coglierli e mangiarli. Nelle grandi città questa tradizione si è quasi completamente persa, ma è comunque un valore accompagnato dal buon senso, ancora fortemente radicato.

Sa Figu Morisca oggi, fa da cornice ai migliori panorami dell’isola e popola ampie zone di campagna e di montagna. La strada per la coltivazione in larga scala è ancora molto in salita, ma sono diversi gli agricoltori che ci credono e si impegnano affinché diventi un frutto a km zero disponibile in tutti i mercati sardi, utilizzando anche con nuove tecniche, modalità e tecnologie per la coltivazione.

In Sardegna la Figu Morisca è l’ingrediente principale di diverse gustosissime ricette, ed è utilizzata per preparare diverse prelibatezze tipiche sarde.

Con sa Figu Morisca, si preparano delle ottime marmellate e confetture, ma non solo, un’altra prelibatezza utilizzata per la preparazione di dolci tipici, è la sapa di fico d’india, o in sardo saba de figu morisca, inoltre con la figu morisca si produce un eccellente liquore, che racchiude gusti dolci e selvatici.

Il fico d’India quindi è una pianta dalle molteplici proprietà e si può utilizzare praticamente in tutte le sue parti, in quanto tutta la pianta apporta una miriade di proprietà benefiche per l’organismo, oltre alla sua crescita libera e spontanea quindi, andrebbe quindi valorizzata come merita. 

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