E' successo 54 anni fa sul campo dell'Amsicora
Scudetto del Cagliari il 12 aprile 1970, sono passati 54 anni
Una data importante per tutti i tifosi di fede rossoblù, ogni anno è un giorno speciale, quest’anno meno allegro, perché si festeggia senza Gigi Riva, grande protagonista di quella splendida cavalcata che ha portato il Cagliari alla vittoria finale.
In soli 6 anni di massima serie, la squadra rossoblù portò per la prima volta il titolo di Campione d’Italia nel “Mezzogiorno“, lontano dalle metropoli del Nord e del Centro, conquistando una vittoria ricca di significati per l’intera Sardegna.
Orgoglio raddoppiato in chi ha potuto solo ascoltare la narrazione orale, come si tramandano da generazione a generazione gli eventi tribali, e ha scandagliato la rete e sezionato la documentazione filmata, fantasticando di stare a saltare sulla tribuna del glorioso Amsicora.
Una squadra che é diventata leggendaria, costruita meticolosamente da Andrea Arrica.
A difendere la porta Ricky Albertosi.
Difesa d’acciaio, con Mario Martiradonna, Comunardo Niccolai, Pierluigi Cera e Giulio Zignoli.
Un centrocampo pazzesco, un mix di corsa e qualità, con il brasiliano Nenè, Mario Brugnera, Ricciotti Greatti.
Tridente da far tremare qualsiasi difesa, con Angelo Domenghini, Bobo Gori e il trascinatore Gigi Riva.
Senza dimenticare Giuseppe Tomasini, titolare gran parte della stagione, poi infortunatosi gravemente, Cesare Poli, Eraldo Mancin, Corrado Nastasio e Adriano Reginato.
Sedici grandi campioni, guidati da Manlio Scopigno, “Il filosofo”, allenatore scanzonato e anticonformista, che non si lasciava soggiogare dalle forti personalità dei giocatori ma sapeva come responsabilizzarli.
I numeri dello scudetto
45 punti, 17 vittorie, 11 pareggi, 2 sole sconfitte. 42 gol fatti (21 siglati da Gigi Riva, per la terza volta capocannoniere del campionato), appena 11 al passivo, record di sempre nei campionati a 16 squadre.
I numeri testimoniano che il primo scudetto di una squadra del Sud fu pienamente meritato, conquistato in connubio con un pubblico caldo e appassionato. Una vittoria che ha oltrepassato i meri confini sportivi per assumere una importanza valenza sociale.
Alziamo più in alto il calice del brindisi della celebrazione e portiamolo più vicino a Gigi, Bobo, Mario, Giulio, Claudio, Eraldo e a Manlio che restano al nostro fianco pur giocando su un altro campo.
E ringraziamoli ancora, tutti i ragazzi, per averci regalato un sogno incapace di invecchiare e che ci riempie il cuore, come se fossimo ancora sul prato dell’Amsicora, alle 16.45 di domenica 12 aprile 1970.
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