Amsicora
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Dalla vendita per 11.600 lire a leggenda di un'isola

Amsicora, lo stadio leggenda del Cagliari dello scudetto

Era domenica 12 aprile 1970, il Cagliari leggendario di Gigi Riva & C. chiudeva allo stadio Amsicora la stagione perfetta, la migliore della sua storia.

Il Bari, vittima sacrificale per arrivare alla conquista del primo scudetto dei rossoblù, primo, e fino ad ora unico.

In soli 6 anni di massima serie, la squadra rossoblù portò per la prima volta il titolo di Campione d’Italia nel “Mezzogiorno“, lontano dalle metropoli del Nord e del Centro, conquistando una vittoria ricca di significati per l’intera Sardegna.

Il Cagliari leggendario divenne il simbolo di un’isola lontana, considerata ingiustamente “patria di pastori e banditi”, così commentò Riva dopo la vittoria, e destinata a diventare un’ambita meta turistica.

Amsicora
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La storia 

Il 9 giugno 1922, Guido Costa, presidente della Società Ginnastica Amsicora, acquistò per 11.600 lire, un’area dismessa dal demanio pubblico, utilizzata in precedenza come colonia penale.

La “creatura” inizia a prendere vita e l’anno successivo viene realizzata la tribuna in cemento armato, progettata dall’ing. Donadio.

Nel ventennio fascista la Società Ginnastica Amsicora é costretta a ridurre drasticamente la propria attività, poiché gli impianti furono formalmente presi in affitto dal Partito Nazionale Fascista che, rinominando la struttura “Campo DUX“, organizzava le attività sportive della Gioventù Italiana del Littorio e dei Gruppi Universitari Fascisti.

Alla Società Ginnastica Amsicora, che praticava solo la ginnastica, rimase in uso solo uno spazio appositamente attrezzato sotto la tribuna.

Nel 1942 Mussolini sedette nelle tribune per assistere al saggio della Gioventù Italiana del Littorio.

Alla fine della seconda guerra mondiale la S.G. Amsicora riuscì ad ottenere dagli alleati, che lo utilizzavano come deposito per automezzi, la restituzione dello stadio, dimostrando, con tutta la documentazione, la proprietà della struttura, e che il Partito Nazionale Fascista ne aveva usufruito solo a titolo di affitto.

Il calcio

Dal 1951 il campo in terra battuta diventa la “casa” del  Cagliari Calcio, che utilizza la struttura per disputare le gare interne.

Nel 1964 il campo fu concesso in uso esclusivo al Cagliari Calcio, promosso in Serie A, venne posato il manto erboso, condizione indispensabile per poter partecipare alla massima serie.

Record e Nazionale

Il record di spettatori si registrò nella gara di campionato contro l’Inter nella stagione 1964-65, gara a cui assistettero 33964 persone.

L’Amsicora può vantare nel suo curriculum anche una gara della Nazionale italiana di qualificazione agli europei, si giocò Italia-Svizzera nel 1967, finì 4-0 per gli azzurri con una rete del beniamino di casa, Gigi Riva.

Da leggenda a pensione

Nella stagione 1969-1970 l’Amsicora entra nella storia, é la casa dei Campioni d’Italia, pochi mesi dopo viene “congedato”, e nel settembre 1970 il Cagliari si trasferisce allo stadio Sant’Elia.

18 anni dopo, viene richiamato all’azione, nella stagione 1988-1989 l’Amsicora ospita nuovamente le partite casalinghe di Serie C1, in quanto il Sant’Elia venne chiuso per la ristrutturazione in vista dei Mondiali di Calcio Italia ’90, é la fine di un’epoca.

Lo stadio oggi viene utilizzato per le partite di massima divisione e giovanili di hockey su prato, è inoltre provvisto della pista di atletica e di due tribune e due palestre, la capienza é notevolmente diminuita, oggi può ospitare fino a 8.000 persone.

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