I fichi in Sardegna, prelibatezza molto apprezzata nell'isola fin da tempi antichissimi
I fichi in Sardegna il frutto estivo per eccellenza, insieme a Sa Figu morisca si possono considerare il re a la regina delle calde estati isolane.
I fichi in Sardegna, sono considerati un frutto prelibato e dalle molteplici proprietà benefiche e talvolta anche curative.
STORIA
Il fico è una pianta originaria dell’Anatolia e della Siria che è stata diffusa dall’uomo fin da tempi molto antichi per scopi alimentari, in gran parte d’Europa e nei paesi che si affacciano nel mediterraneo.
I fichi in Sardegna oltre a essere coltivati, nascono spontaneamente e si sviluppano senza problemi tra le siepi, nelle scarpate, nei terreni incolti e perfino nei muri.
Il frutto di questi ultimi, ovvero quelli nati spontaneamente, non è commestibile. Infatti, dalla pianta originaria e spontanea, attraverso innesti, sono state ricavate tutte le specie che oggi coltiviamo.
La coltivazione dei fichi in Sardegna ha origini antichissime, diciamo pure preistoriche, risalenti infatti all’età del Rame. E’ anche per questa ragione, probabilmente, che in Sardegna questa pianta si è diffusa in maniera massiccia e uniforme in tutto il territorio, differenziandosi in numerose varietà con caratteristiche diverse.
Agli inizi dell’Ottocento Francesco d’Austria Este descrisse brevemente i fichi sardi e le abitudini alimentari locali dicendo: “I fichi sono un frutto molto abbondante in tutta la Sardegna nelle vigne, e nelle campagne, ve ne sono dei neri e dei verdi, vengono a due riprese, gli alberi fanno due cacciate, e così si hanno fichi dal Luglio sino alla fine di Ottobre, e sono buoni. Se ne vende in quantità e a basso prezzo, ne fanno anche seccare molti.“
CURIOSITA’
I fichi in Sardegna sono conosciuti con diversi nomi, in base ai dialetti delle diverse zone dell’isola. Uno dei nomi sardi tra i più generici e diffusi è sicuramente Figu ossia “fico”, troviamo poi diversi nomi come ’Aprui’u, Ficu arestu, Ficu, Icu, Figu burdu, Figu kraba, Krabioni, Krabu Figu, Figu krabinu, Figu krabina, Krapuicu o Figu crabinu.
Il nome latino del fico comune è Ficus carica e in botanica la pianta viene divisa sostanzialmente in 2 categorie, ossia maschio e femmina.
Il fico femmina ovvero il fico domestico cioè quello che viene coltivato, è la pianta che viene impollinata e produce frutti commestibili.
Il fico maschio ovvero il fico selvatico o spontaneo detto anche Caprifico, è la pianta che produce frutti non commestibili, ma in compenso produce il polline dai fiori maschi, elemento essenziale per l’impollinazione della pianta femmina.
IL FICO, UN FRUTTO NON FRUTTO
Tutti lo conosciamo e siamo abituati a definire il fico un frutto, in realtà però non è così. In realtà il frutto è un falso frutto detto siconio, ossia il nome dell’infiorescenza del fico e della infruttescenza che ne deriva.
Per favorire la fecondazione, si fanno vegetare nelle vicinanze le piante di Caprifico oppure si innesta qualche ramo di fico selvatico sulle piante coltivate, in modo che nella stessa pianta vengano prodotti i fiori maschili, da cui poi può derivare il polline.
Si usa anche un’altra pratica molto antica, detta caprificazione, che consiste nell’appendere sulle piante coltivate alcuni rami con sifoni maturi di Caprifico.
PROPRIETA’ E BENEFICI
I fichi in Sardegna sono abbondantemente consumati fin da tempi antichissimi, in quanto ricchi di proprietà benefiche e utilizzati anche a scopo curativo attraverso alcune pratiche della medicina popolare sarda, meglio nota nell’isola come sa mexina o sa mexina sarda.
Il latice emesso dal fico in passato si usava per far cagliare il latte, inoltre nonostante la sostanza lattiginosa può risultare caustica e provocare delle serie lesioni cutanee specialmente se esposta al sole, in passato veniva utilizzata per curare calli, porri e verruche.
Ci sono diverse proprietà benefiche attribuite al fico, tra cui le più importanti sono:
- Proprietà digestive e lassative
- Proprietà rimineralizzanti
- Proprietà emollienti ed espettoranti
- Disinfettante e antiinfiammatorio della bocca e del cavo orale
- Proprietà abbronzanti
LEGGENDE SARDE SUI FICHI
In Sardegna esiste da sempre ed è molto diffusa, una credenza popolare che vede come protagonista proprio la pianta di fico.
Si dice infatti che è sconsigliabile dormire o appisolarsi sotto una pianta di fico, in quanto si crede che questa pianta sia in grado di ospitare spiriti malvagi e che sia addirittura la dimora preferita dal demonio. Riposare o dormire sotto una pianta di fico comporterebbe una serie di spiacevoli conseguenze, tra cui malessere generale, disgrazie e guai di diverso genere.
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