Il bambino fantasma del Lazzaretto di Cagliari, uno degli spettri più famosi della città
Il Lazzaretto di Cagliari, noto anche come Lazzaretto di Sant’Elia, è stato per molti tempo un luogo che ha visto la morte come protagonista, infatti nel 1600, fu edificato per far fronte all’epidemia di peste che colpì la città e all’interno della sue mura morirono migliaia di persone.
Nel corso dei secoli il Lazzaretto di Sant’Elia mantenne la sua principale funzione, diventando luogo di ricovero per i malati di tifo alla fine dell’800 e dei bambini malati di scrofolosi tra il 1928 e 1930. Successivamente ebbe una funzione di rifugio ed abitazione di fortuna, fino ad arrivare a un totale stato di abbandono dal 1965 sino alla prima metà degli anni ’90.
Da molti anni, in seguito alla rivalutazione e al restauro della struttura avvenuta verso la fine degli anni 90, intorno al Lazzaretto di Sant’Elia aleggia una spettrale leggenda, che ha come protagonista un bambino, forse uno dei tanti morti all’interno di quelle mura.
Sono tante le testimonianze di persone che avrebbero visto il bambino fantasma del Lazzaretto di Cagliari, la maggior parte lo descrivono come uno spirito innocuo, che vaga tra le stanze della grande struttura, ma c’è un fatto macabro e agghiacciante che traccia un segno particolare sul fantasma del Lazzaretto di Cagliari.
Si dice che si diverte ad accendere e spegnere le luci e a bloccare l’ascensore a metà tra due piani, o che capiti, come dicono i guardiani che vigilano sulla struttura, che alcuni oggetti o attrezzi di lavoro spariscono misteriosamente nel nulla.
Un episodio particolare, avvenne durante una mostra sui fumetti, un giornalino di Paperino veniva puntualmente ritrovato fuori posto, nonostante i custodi continuassero a risistemarlo nello scaffale, perfettamente allineato con gli altri libri.
Un’altra manifestazione del Fantasma del Lazzaretto di Cagliari, avvenne nella sala della musica, dove era presente una mostra sulle Launeddas, si racconta che il piccolo spettro, suonava negli strumenti producendo un lungo sibilo che riecheggiava all’interno delle sale vuote.
Ma la cosa che avviene più spesso, che appare come l’attività preferita dal bambino fantasma del Lazzaretto di Cagliari, riguarda un fatto che ha un risvolto alquanto macabro. Si dice abbia una predilezione per i manichini usati talvolta per allestire le mostre, a cui smonta le teste per usarle come una palla, una in particolare è la sua preferita e in tanti giurano di averlo visto giocare a palla con la testa di una donna orgolese.
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