Le richieste di aiuto sono aumentate vertiginosamente
Povertà in Sardegna: 118.000 famiglie in difficoltà tra aumento prezzi e fatture impegnative
La povertà in Sardegna non conosce tregua e le difficoltà per numerose famiglie sono sempre più gravi. Nonostante una certa stabilità nei numeri relativi alla povertà assoluta, l’emergenza sociale non si arresta. L’aumento dei prezzi, in particolare per alimenti, utenze e abitazioni, sta erodendo il potere d’acquisto delle famiglie sarde, riducendo drasticamente la capacità di spesa.
Il 19° report della Caritas regionale sulla povertà e l’esclusione sociale in Sardegna evidenzia che nel 2023 la soglia di povertà assoluta per una famiglia tipo (padre, madre e figlio minorenne) in un comune sotto i 50.000 abitanti era di 1.475,85 euro mensili. Per le famiglie residenti nelle aree metropolitane di Cagliari e Sassari, questa soglia saliva a 1.586,76 euro. Complessivamente, sono 118.000 le famiglie in difficoltà, pari al 15,9% del totale nell’isola.
Le richieste di aiuto sono aumentate vertiginosamente: nel 2023 sono stati registrati 58.818 interventi, contro i 47.297 dell’anno precedente e le 38.736 del 2019, prima della pandemia. Le necessità più urgenti riguardano principalmente il supporto per affitti e bollette, ma anche pasti, viveri, prodotti per l’infanzia e materiali sanitari. A testimonianza della crescente povertà, i Centri di Ascolto della Caritas hanno avuto un aumento delle persone in difficoltà, con una crescita del 14,3% rispetto al 2022.
La disoccupazione, il lavoro precario e la scarsa istruzione restano le cause principali del disagio. Nel 2023, quasi il 50% delle persone ascoltate si trovava senza lavoro, e la maggior parte possedeva un livello di istruzione basso. La povertà educativa, infatti, è uno dei fattori chiave che contribuisce alla vulnerabilità sociale.
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