Il corpo straziato della mufla ritrovato sugli scogli, è allarme a Golfo Aranci
La carcassa di una mufla è stata trovata pochi giorni fa a Golfo Aranci, sugli scogli a pochi passi dal mare.
La notizia che sta rimbalzando su molti quotidiani locali, arriva da una residente del luogo, Patrizia Sale, animalista molto attiva che da tempo segnala questa problematica ed altre.
Il ritrovamento risale più o meno al 25 giugno, Patrizia ha infatti documentato l’accaduto pubblicando un video sulla sua pagina Facebook, seguito da diversi post di sfogo e protesta, dove denuncia la grave mancanza di salvaguardia e tutela nei confronti di questi animali.
Il muflone sardo, ad oggi, è considerato una specie vulnerabile e a rischio perché ne restano soltanto pochi esemplari.
Proprio per questo motivo il muflone sardo è stata dichiarata specie protetta dalla convenzione di Berna ed è considerata già dal 1996 a rischio di estinzione e inserita nella Red List degli animali minacciati del IUCN (unione nazionale per la conservazione della natura).
Il caso della mufla ritrovata pochi giorni fa, non sarebbe un caso isolato, sono infatti diversi i ritrovamenti e le segnalazioni di mufloni braccati e aggrediti dai cani, particolarmente in quella zona, molto frequentata dai camperisti, che oltre a lasciare liberi i loro cani nella zona, abbandonano rifiuti di ogni genere, deturpando e inquinando tutta la zona circostante.
Secondo diverse testimonianze, alcune persone sono state avvistate mentre aizzavano i propri cani contro i mufloni, che transitano in quella zona per raggiungere la montagna. Non un pericolo derivato da animali randagi, ma da cani di proprietà e padroni scellerati, che nulla sanno dell’empatia e del rispetto nei confronti della natura e dei suoi abitanti.
Una situazione inverosimile oltre che incresciosa e immorale, che dovrebbe essere gestita dalle autorità in tempi immediati, per tutelare e salvaguardare e tutelare questi splendidi selvatici, patrimonio faunistico, simbolo e attrazione del nostro territorio.
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