Marasau, Carasau impastato con l’acqua di mare, primo e unico
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Il primo e unico pane Carasau impastato con l'acqua di mare della Sardegna

Marasau, fra terra e mare: nuove tradizioni di Sardegna

Realizzato attraverso l’accordo stipulato con un’azienda Sarda che ha sviluppato e brevettato un processo di estrazione dell’acqua che avviene nel Golfo di Cagliari, in una zona in cui le acque sono di alta qualità e prive di sostanze nocive.

Una volta estratta l’acqua dal mare, essa viene sottoposta a dei processi di ultrafiltrazione e sterilizzazione a freddo. In questo modo, l’acqua mantiene la sua composizione salina che non viene alterata durante le fasi di depurazione.

Ridotta la presenza di Sodio

L’acqua di mare è composta per l’86% da cloruro di sodio, mentre il comune sale ne contiene il 99%.
Rispetto ai prodotti che utilizzano il sale comune, quelli realizzati con acqua di mare contengono meno di queste sostanze, responsabili dell’aumento di pressione sanguigna.

Da questo incontro nasce il Marasau, un pane carasau tradizionale e innovativo nella sua composizione.

Ricco di sapore, ma povero di sodio, nell’impasto nessuna aggiunta di sale, in quanto già presente nell’acqua di mare.

Come nasce il nome “Marasau”

Un’idea arrivata a tarda notte, un rapido giro di chiamate ed il nome è scelto: Marasau, il nome giusto per il pane Carasau impastato con l’acqua di mare, primo e unico, prodotto dal Pastificio Tanda&Spada di Thiesi.

Racconta così a “La Nuova Sardegna”, Antonio Spada, 56 anni, titolare insieme a Pasquale Tanda dell’azienda nata nel 1992: «Questo pane, così come altri prodotti sui quali stiamo lavorando, ci riempie d’orgoglio perché porta dentro di sé il legame fortissimo tra noi sardi e il mare. Ma anche perché rappresenta un primo passo in direzione di quelle produzioni ecosostenibili verso cui ci dovrebbe essere una spinta maggiore. L’acqua non è un bene inesauribile e lo spreco ha raggiunto percentuali altissime. E la Sardegna ha una storia lunga alle spalle segnata da siccità e restrizioni, però ha un enorme vantaggio: “galleggia” in mezzo al mare, e allora abituiamoci a usare quell’acqua. Consente di risparmiare ma anche di realizzare prodotti più sani».

Il Marasau, prodotto con solo grano sardo al 100%, risulta al primo assaggio meno salato del Carasau tradizionale «ma restituisce un sapore assolutamente particolare, indimenticabile».

Il progetto Marasau ha preso vita nel 2020, all’interno di un piano complessivo che va oltre il pane, basato sull’utilizzo dell’acqua di mare.

I titolari del pastificio hanno individuato l’azienda Abba blu, l’unica in Italia a parte un’altra in Puglia, specializzata nell’estrazione e purificazione dell’acqua di mare per usi alimentari e terapeutici.

Abba blu opera nel Golfo di Cagliari, una volta estratta, l’acqua viene sottoposta a processi di ultrafiltrazione e sterilizzazione a freddo. In questo modo mantiene la sua composizione salina che non viene alterata durante le fasi di depurazione.

Con le prime forniture – continua Spada nell’intervista a “La Nuova Sardegna”– abbiamo iniziato a impastare le paste fresche, in particolare malloreddus e fregula e i risultati sono stati buoni, ma i test sono ancora in corso in particolare per quanto riguarda la fase della cottura. Per questo i nuovi prodotti non sono stati ancora commercializzati.

Per il Marasau invece, trattandosi di un prodotto che si consuma senza cottura, è stato trovato un equilibrio già molto soddisfacente.

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