''È il nostro cuore, è l’anima nostra, il nostro carattere, tutto ciò che vi è di grande e di piccolo, di dolce e duro e aspro e doloroso in noi”
Su Ortobene le magiche parole di Grazia Deledda riassumono il valore che ha il monte al centro della Sardegna
L’Ortobene è incorniciato a nord e sud da fiumi, tra cui il Cedrino, a est e ovest da valli, caratterizzate da testimonianze prenuragiche, come le tre domus de Janas di Maria Frunza, sas Vrighines e Janna Ventosa.
Testimonianze più recenti sono i ruderi delle chiese di sa Itria e santu Jacu.
“Cuccuru Nigheddu” è la sua vetta (955 metri), punto panoramico da cui lo sguardo spazia dal monte Albo all’altopiano di Orune.
Inoltrati nei suoi parchi, potrai visitare in bici o coi pattini Sedda Ortai, col fresco abbraccio di pini e conifere, e ammirerai una pietra a forma di fungo: sa Conca, un ovile ricavato dentro un’enorme roccia.
Qui potrai fare scalate e seguire sentieri segnati in ‘scampagnate’ attraverso fitti boschi di querce leccio con sprazzi di roverelle, sughere, agrifogli e macchia mediterranea, cisti, corbezzoli, lavanda, lentischi e ginestre.
Nei prati fioriscono orchidee mentre il sottobosco, vicino a sorgenti, è colorato da ciclamini, felci e vari funghi.
Il monte è habitat di mammiferi (cinghiale, donnola, lepre, martora, volpe), rapaci (aquila reale, astore, falco pellegrino, poiana e sparviere) e altri volatili (pernici, tortore e passeri).
Un tempo c’erano anche cervo, muflone e avvoltoi.