Missione estrema per 3 ricercatori sardi in Antartide
“DC20”, questo è il nome della 39esima spedizione scientifica italiana in Antartide, a cui partecipano anche 3 sardi, Marco Buttu, Manuel Mele e Mario Lecca.
La spedizione nella stazione italo-francese Concordia durerà un anno, da novembre 2023 a novembre 2024. In questi mesi i 3 sardi in Antartide vivranno e lavoreranno assieme ad altre 10 persone, nel luogo più estremo, isolato e remoto del mondo, nel cuore dell’Antartide, conosciuto anche come Marte Bianco, precisamente nel sito denominato Dome C (75°06’ Sud e 123°21’ Est), situato sopra uno strato di ghiaccio spesso 3km dove le temperature nel periodo invernale scendono sotto i -80°C, rendendo l’aria secca e con carenza di ossigeno, dove il sole non sorge per 3 mesi e non prolifera alcuna forma di vita.
I 3 sardi in Antartide, affronteranno un’esperienza nel luogo più inospitale del pianeta e tra pochi giorni resteranno completamente isolati dal resto del mondo, perché da febbraio a novembre la stazione Concordia sarà irraggiungibile, e i 13 invernanti dovranno far fronte in modo autonomo a qualsiasi tipo di emergenza. Sarà quindi un’esperienza dura e difficile per molti aspetti, ma anche unica sotto altri punti di vista.
CHI SONO I 3 SARDI IN ANTARTIDE?
I ricercatori sardi in Antartide, che partecipano alla 39esima spedizione nella stazione Concordia sono 3, in realtà però, i sardi in Antartide sono 4, ma uno di loro non è un ricercatore.
Ecco chi sono i 4 sardi in Antartide, quattro come la nostra amata bandiera dei 4 mori, che i nostri conterranei in questi mesi hanno mostrato e sventolato con orgoglio tra la neve e il ghiaccio di Marte Bianco, raccontandosi attraverso foto e video pubblicati sui social.
Franco Lubelli, cagliaritano da tempo residente in Emilia, è lo chef veterano con 13 missioni alle spalle di cui 4 nella stazione concordia. Questa volta però, lo chef cagliaritano resterà nella Stazione Mario Zucchelli, aperta soltanto durante la stagione estiva, che va da metà ottobre a metà febbraio e situata sulla costa a circa 1200 km dalla stazione Concordia dove si trovano gli altri 3 conterranei.
Franco Lubelli questa volta, potrà godere, per così dire, di temperature più miti, perché nella stazione Mario Zuchelli le temperature variano tra -25°C e +5°C, ma dovrà confrontarsi con il fenomeno tipico del vento catabatico che sopraggiunge improvviso e supera i 100 km orari.
Tra i ricercatori che invece vivranno per un anno intero nella stazione Concordia in Antartide, troviamo l’ormai noto conterraneo.
Marco Buttu di Gavoi, ingegnere elettronico ricercatore dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), per lui sarà la terza esperienza nell’Altopiano Antartico.
Mario Lecca di Austis, fisico meteorologo dell’ARPAL (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure) vivrà invece la sua prima esperienza, e a settembre del 2023 scriveva ironicamente sui social: “Per circa 13 mesi starò nella base italo-francese Concordia, sull’Altopiano Antartico, il posto più isolato al mondo – Non garantisco presenza per i prossimi matrimoni, compleanni e altre festività. A volte i sogni si avverano” – e conclude senza tralasciare il dettaglio più importante –
“P.S. mi occuperò di seguire alcuni dei progetti di ricerca nel campo della meteorologia e fisica dell’atmosfera in atto nella base”.
Manuel Mele, tecnico specializzato di Siniscola, di cui per il momento si conoscono pochi dettagli, molto riservato tanto che anche sui social, non sembra aver annunciato o accennato alla sua partenza per la spedizione in Antartide.
La spedizione è iniziata a novembre 2023, ed ora da febbraio entrerà seriamente nel vivo e si farà più estrema, non ci resta quindi che seguire più da vicino i 3 ricercatori sardi in Antartide e scoprire, nonostante le ridotte possibilità di collegamento, come si evolverà la loro missione estrema, per sostenere orgogliosamente questi sardi nel mondo che hanno scelto e avuto la fortuna di confrontarsi con questa missione nel luogo più estremo del pianeta.
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