La filastrocca in sardo sulle dita, uno dei più bei ricordi d'infanzia
Custu est su procu… Così iniziava la filastrocca in sardo sulle dita, e così inizia il nostro viaggio attraverso ricordi legati all’infanzia per tramandare antiche tradizioni sarde legate ai bambini di un tempo.
Le “Imbalas” o “Imbalapipius” altro non sono che antiche filastrocche, nenie o ninne nanne in lingua sarda, accompagnate da gestualità che non possono essere dimenticate da chi le ha conosciute e vissute, ne tantomeno perse perché non più in uso.
Solitamente recitate e insegnate dai nonni ai nipoti, queste antiche filastrocche sarde sono per tutti i sardi un tesoro prezioso che va preservato, e che senza dubbio rievocheranno piacevoli ricordi e sensazioni nelle persone più avanti con l’età, mentre per i più giovani potrebbe essere una vera e propria scoperta.
Imparare e racontare ai propri figli le filastrocche in sardo, può essere un’occasione anche per i genitori di oggi, di riprendere e quindi ricominciare a tramandare, vecchie tradizioni isolane, per abituare, e perché no, anche insegnare la lingua sarda ai propri figli.
In questo articolo parleremo della “filastrocca in sardo sulle dita” che ancora in tantissimi ricordano, detta così proprio perché si usava pizzicare o tirare leggermente verso l’alto facendo oscillare o roteare, le dita dei piedi o delle mani dei bambini recitando la filastrocca conosciuta come “Custu est su procu”.
Si iniziava dal pollice seguendo a toccare tutte le dita fino ad arrivare al mignolo, che si maneggiava con più vigore, recitando queste parole:
- Custu est su procu
- Custu dd’a mottu
- Custu d’adi abruschiau
- Custu si dd’e pappau
- E a Pitticheddu no ndi dd’anti donau
Tutto terminava con una sonora risata del bambino e spesso con la richiesta di ripetere il gioco.
Ovviamente non tutti la ricorderanno in questo modo, perché esistono diverse varianti di questa filastrocca, collegate diverse zone dell’isola. Se ne conosci una variante diversa e ti piacerebbe condividerla con noi, lascia un commento indicando anche la zona da cui proviene la variante e saremo felici di integrarla in questo articolo.
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