S'Affuente, uno strumento musicale della tradizione sarda
S’affuente è uno strumento musicale della tradizione sarda, ma di origini incerte, di cui ad oggi esistono solo 2 pezzi.
In realtà s’affuente non nasce come strumento musicale vero e proprio, perché non è costruito appositamente per realizzare suoni o rumori, ma che saltuariamente viene utilizzato per questa funzione.
Questo oggetto è davvero particolare e singolare, si tratta sostanzialmente di un piatto in rame o ottone lavorato a sbalzo con intarsi pronunciati raffiguranti fiori, grappoli d’uva, pampini, croci o disegni astratti. Inoltre presenta anche una scrittura , secondo alcuni in gotico tedesco che recita: “WIS HN BI RAME” tradotto “I saggi hanno con sé la forza”, secondo altri invece si tratterebbe di caratteri cirillici, non ancora decifrati nonostante l’impegno di molti studiosi.
Viene suonato tenendolo in posizione verticale, e colpito con una grossa chiave sui bordi o raschiato sul fondo a ritmo di musica.
Conosciuto anche come Affoente, Affuenta, Piattu ’e rámene o Saffata, nasce con la funzione di oggetto sacro, ed è quindi parte del corredo delle chiese. Fin dal Medioevo veniva utilizzato come piatto per elemosina e per raccogliere le offerte dei fedeli, o per poggiarvi gli oli sacri durante la funzione del battesimo.
Ha funzione sacra anche in altre cerimonie particolari, ossia in occasione de Su Lavabis, rito della lavanda dei piedi, il venerdì Santo in occasione de S’Iscravamentu per depositare le spine e i chiodi del Cristo
Il passaggio da sacro a profano, avviene durante il carnevale, quando viene affidato dal parroco alla popolazione, e impiegato per dare il tempo ai balli tradizionali sardi, in particolare su ballu de s’affuente, ballo tipico che sopravvive ancora nelle zone di Ottana e Ghilarza.
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