Nel 2011 annoverato nella classifica mondiale di Forbes al 421mo posto
Il sardo più ricco tra i primi in Italia nel 2011
Pensando a lui, verrà in mente a molti sardi per il suo ingresso in politica, quando nel 2004 divenne Presidente della Regione Sardegna. In quel periodo storico era difficile pensare a lui come all’imprenditore che si è fatto da solo: era il 1997 quando fondò l’internet provider Tiscali.
Non possiamo dire con certezza chi sia oggi il sardo più ricco, ma il più ricco nella storia è stato senza ombra di dubbio Renato Soru, l’imprenditore nato a Sanluri è stato l’unico sardo capace di accumulare una ricchezza smisurata, tanto da arrivare a competere con i “paperoni” del pianeta.
La sua scalata al successo inizia fuori dall’Italia, in Repubblica Ceca, nel 1994 fonda “Czech On Line” con l’imprenditore cagliaritano Nicola Grauso, il primo internet Provider del Paese.
Un successo che da Praga si estende con una propria rete in tutto il paese, anche grazie alla posa della prima rete in fibra ottica nelle rotaie delle ferrovie ceche.
Nel 1998 Czech On Line viene venduta ad un fondo di Private Equity finanziario e in seguito a Telekom Austria.
Nel 1997 Soru torna in Italia, dove nel gennaio del 1998 fonda Tiscali, grazie anche ai proventi della cessione di Czech On Line, è l’inizio di tutto.
Gli bastarono pochi anni per diventare tra i più ricchi d’Italia, nel 2011 annoverato nella classifica dei più ricchi del pianeta a cura di Forbes al 421mo posto con un patrimonio di 1,2 miliardi di dollari.

Oggi Soru ha 65 anni, ha chiuso definitivamente con la politica e si dedica completamente alle sue aziende.
Curiosità dal passato
In passato si é fatto largo un altro sardo tra gli uomini più ricchi d’Italia, il sassarese Giovanni Antonio Sanna, il più grande imprenditore minerario della nazione, proprietario della miniera di Montevecchio e fondatore della Banca Agricola Sarda.
Il sassarese arrivò fino al quinto posto nella classifica degli uomini più ricchi d’Italia nell’ottocento.
Unisciti al nostro nuovo canale Telegram – Entra