is carradoris - l'antico mestiere sardo dei conduttori dei carri a buoi

Is Carradoris, uno degli antichi mestieri sardi, oggi patrimonio della Sardegna

cimentart sardegna

Is Carradoris in passato, erano figure essenziali e indispensabili, sia per la comunità che per l’intero settore dei trasporti, infatti erano molto ricercati in particolare per grossi e importanti carichi.

I carrolanti o carrettieri, in Sardegna erano conosciuti con il nome di Is Carradoris. Con l’avanzare del progresso e dalla tecnologia, negli anni la vera essenza di questo mestiere si è quasi totalmente persa, oggi infatti rimane molto poco di questo lavoro per come veniva svolto in passato.

Siamo abituati infatti a vedere questa figura impiegata come conduttore di carri a buoi in Sardegna, tradizionalmente per alcune feste e ricorrenze particolari.

Questo mestiere esiste ancora oggi, grazie ad alcune famiglie che negli anni hanno tenuto in piedi e tramandato di generazione in generazione la storia e la tradizione di uno tra i più importanti e antichi mestieri sardi. 

IL LAVORO DE IS CARRADORIS IN PASSATO

Veniva considerati Carradori, tutti i carrettieri che possedevano e guidavano carri trainati dai buoi, cavalli, o asini, ma quelli che venivano impiegati nei trasporti più importanti erano senza dubbio i carri a buoi. Proprio per questo motivo, all’epoca possedere un carro e un giogo di buoi, costituiva la garanzia di un reddito per tutta la famiglia.

In passato era usanza, per chi ne aveva facoltà, procurarsi un giogo di buoi o un cavallo con rispettivo carro, ancora prima di pensare al matrimonio e alla famiglia.I giovani che riuscivano in questo intento, e iniziavano a svolgere questo lavoro, diventavano automaticamente partito ambito per le ragazze.

Durante i lavori per il taglio della legna nelle foreste, i carri utilizzati erano numerosi, e venivano impiegati esclusivamente i carri a buoi.

Nel periodo del taglio dei boschi i lavori avvenivano in successione, e le figure operanti erano diverse. Is Carradoris inoltre erano impiegati anche per il trasporto di altri materiali come il carbone.

Le prime figure a operare erano gli stradini, che costruivano o ripristinavano la strada su cui poi avrebbero transitato is carradoris.

Ovunque il terreno lo permettesse, dovevano giungere i carri, anche se non era sempre un’impresa semplice costruire le strade. Alcune volte per aprire un varco nei tratti rocciosi veniva usata la dinamite; altre volte era necessario costruire dei muri altissimi con pietre a secco.

is carradoris - l'antico mestiere sardo dei conduttori dei carri a buoi

Prima dell’arrivo dell’inverno, durante i mesi autunnali, is carradoris si occupavano del trasporto della legna per le famiglie della comunità.
Spesso si recavano nelle foreste per il taglio della legna, accompagnati dai familiari, bambini, giovani e a volte anche dalle donne.

Alcuni carradoris si recavano anche nei paesi limitrofi, per vendere la legna.

CURIOSITA’ SU IS CARRADORIS E I BUOI

Un aspetto fondamentale della figura de Is Carradoris, affinchè il lavoro fosse svolto nel migliore dei modi, era il carattere e la personalità. La sintonia tra uomo e animale era strettamente necessaria, is carradoris infatti dovevano guidare e accompagnare attentamente i buoi evitando, soprattutto, che le corna andassero a sbattere e si spezzassero. 

Una volta riempito il carro, iniziava la parte più ardua del lavoro, ovvero il trasporto.

Is Carradoris, si mettevano davanti ai buoi e li incitavano a iniziare il cammino, guidandoli con la voce e il pungolo. Nei tratti di strada più pericolosi, come le discese di montagna, era necessario procedere lentamente, con attenzione, e con le ruote del carro frenate.

In genere i buoi erano pazienti e docili e obbedivano alla guida dell’uomo.
Responsabile di un comportamento stravagante degli animali, era spesso lo stesso conduttore, il quale, allora, veniva detto di animo cattivo, de suidu malu; in quel caso la bestia cercava di prender il sopravvento sull’uomo.

I buoi potevano essere domati entrambi, ma capitava anche che solo uno lo fosse. In questo caso se ne aggiogava uno non domo ad uno già domato, abituandoli prima a camminare e poi a lavorare congiuntamente. 

Particolare era l’usanza per l’assegnazione del nome ai buoi. A ogni animale veniva attribuito una parte di una frase a senso compiuto, e i due nomi dovevano formare una battuta.

Nel periodo in cui erano destinati al lavoro, i buoi dovevano essere ben nutriti. Compiti dei bambini
era quello di condurre i buoi al pascolo. Li portavano a un podere chiuso, dove gli animali potevano pascolare liberamente.

Unisciti al nostro nuovo canale Telegram – Entra 

Scopri la sardegna

Chi sono i 4 mori della bandiera sarda?
Chi sono i 4 mori della bandiera sarda?
Gola di Gorropu, il canyon di Urzulei e Orgosolo che domina in Europa
Gola di Gorropu, il canyon di Urzulei e Orgosolo che domina in Europa
Romanzesu, l’enorme Villaggio-Santuario a Bitti
Romanzesu, l’enorme Villaggio-Santuario a Bitti
Grotta Su Coduleddu, meraviglia della natura a Santa Caterina di Pittinuri
Grotta Su Coduleddu, meraviglia della natura a Santa Caterina di Pittinuri
Sardara, famosa per antiche terme e testimonianze preistoriche
Sardara, famosa per antiche terme e testimonianze preistoriche
Sella del Diavolo: le 2 leggende sulle origini del nome
Sella del Diavolo: le 2 leggende sulle origini del nome
Parco archeologico di Tamuli, nuraghe, villaggio e tombe di Giganti
Parco archeologico di Tamuli, nuraghe, villaggio e tombe di Giganti
Equinozio d’autunno, in Sardegna il magico fenomeno dell’ombra capovolta
Equinozio d’autunno, in Sardegna il magico fenomeno dell’ombra capovolta
La Pera Olzale, l’antico frutto sardo della longevità
La Pera Olzale, l’antico frutto sardo della longevità
Ai piedi di una sughera l’esatto centro geografico della Sardegna
Ai piedi di una sughera l’esatto centro geografico della Sardegna
Tavolara, l’isola a forma di gatto in Sardegna
Tavolara, l’isola a forma di gatto in Sardegna
Una casa dei Puffi in Sardegna, la Conca Fraicata di Monte Pulchiana
Una casa dei Puffi in Sardegna, la Conca Fraicata di Monte Pulchiana
“Su filindeu”, la pasta più rara al mondo “figlia di Dio”
“Su filindeu”, la pasta più rara al mondo “figlia di Dio”
Sos Nibberos, la magia della foresta dei tassi millenari
Sos Nibberos, la magia della foresta dei tassi millenari

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *