Gli edifici cantonieri sono caratterizzati dal colore rosso pompeiano
Case cantoniere, dalla nascita alla “pensione”
Le case cantoniere sono immobili di proprietà demaniale, gestiti dall’ANAS, facilmente riconoscibili per via del colore caratteristico: il rosso pompeiano.
Si incontrano nella statale 131 e nella 125, ma non tutti sanno a quale scopo venivano utilizzate.
La casa cantoniera deve il nome ai “cantonieri”, gli operai incaricati alla manutenzione delle strade.
La civilizzazione, la storia e la cultura dei vari popoli è stata permessa anche dalla costruzione delle strade, che tuttavia necessitano di una costante manutenzione. Per questo motivo nel XIX secolo in Italia, vi fu la suddivisione delle strade in cantoni, tratti di strada lunghi alcuni km.
Con il Regio Decreto del 13 aprile 1830, il Re di Sardegna Carlo Felice, ha istituito la figura del cantoniere, soggetto che aveva il compito di occuparsi della manutenzione e del controllo di un “cantone” della strada.
Per svolgere questi incarichi, i cantonieri dovevano abitare in case site ai margini di ciascun cantone. Nasce così la Casa Cantoniera.
Gli edifici in cui alloggiavano i cantonieri sono caratterizzati dal colore rosso pompeiano e, generalmente, presentano la scritta “casa cantoniera” accompagnata dal numero della strada statale e del chilometro corrispondente, sulla quale si affacciano.
Generalmente erano vicine ad autorimesse o depositi, e in alcuni casi venivano costruite al confine tra due cantoni o sulle reti ferroviarie (in questo caso prendevano il nome di casello ferroviario.)
Nel corso degli anni ‘80, a causa dei costi eccessivi, molte case cantoniere sono state abbandonate e dismesse.
Dopo 150 anni la funzione della figura del cantoniere viene modificata ed aggiornata.
Nel 1982 viene introdotto il “Regolamento dei Cantonieri” che cancella il vecchio concetto di ‘cantone’ e introduce ‘squadre, nuclei e centri di manutenzione’ dotati di personale e mezzi.
Oggi il cantoniere è ancora una figura chiave per Anas e agisce con i più moderni mezzi e strumenti tecnologici.
Per questo motivo oggi, le case cantoniere sono immobili di proprietà del demanio, ma sono gestite dall’Anas (Azienda Nazionale Autonoma delle Strade, che dal 2018 è entrata a far parte del gruppo Ferrovie dello stato).
Attualmente esistono quasi 1300 case cantoniere su tutto il territorio nazionale, di cui la metà sono destinate a essere sedi operative dell’Anas, per il personale di servizio, magazzini o altre funzioni.
La regione che ne conta di più risulta essere la Sicilia, con 149 case cantoniere, in Sardegna sono poco più di 100 edifici (Mappa ANAS).
Nel 2015 è stato stipulato un accordo di collaborazione tra ANAS, Mibact, MIT e Agenzia del Demanio per definire le linee guida per un progetto di riqualificazione di alcune case cantoniere di ANAS con la possibilità di sviluppare servizi sinergici con i piani di valorizzazione turistico-culturale.
In linea con gli strumenti urbanistici vigenti si prevede di realizzare nelle case cantoniere, sulla base delle proposte imprenditoriali e in funzione della localizzazione e della consistenza, un’attività ricettiva di qualità e funzioni complementari come ristorazione, bar o punti di ristoro, centri informativi e didattici, stazioni per la ricarica dei veicoli elettrici.
In Sardegna é in atto dal 2021 un braccio di ferro tra Regione e ANAS, infatti, tutti i beni di proprietà statale che non assolvono più alle loro funzioni, in terra sarda, e non sono più utilizzati, per Statuto, articolo 14, devono passare in mano alla Regione.
Quindi l’ANAS non può fare business su immobili che dovevano entrare nel patrimonio dell’ente di governo della Sardegna.