Grazia Deledda, unica italiana a vincere il Nobel per la letteratura, nel 1926
Grazia Deledda, un mito per tutti i sardi, soprattutto per le donne dell’isola. Era nata a Nuoro il 28 settembre 1871, quinta di sette tra figli e figlie di una famiglia benestante.
Dopo aver frequentato le scuole fino alla quarta elementare, Grazia Deledda proseguì gli studi con un precettore dal momento che al tempo, anche in Sardegna, le ragazze non frequentavano le scuole superiori.
Di fatto la sua formazione, soprattutto letteraria, è stata da autodidatta.
Una giovinezza difficile
Di carattere quieto e trattenuto, la sua giovinezza venne segnata da una serie di tragedie famigliari molto dolorose: il fratello maggiore, Santus, abbandonati gli studi divenne un alcolizzato, il più giovane, Andrea, fu arrestato per piccoli crimini.
Il padre, Giovanni Antonio Deledda, morì per una crisi cardiaca quando Grazia Deledda aveva soltanto 21 anni e la famiglia dovette affrontare difficoltà economiche. Quattro anni più tardi morì anche la sorella Vincenza.
La giovane Grazie, già da molti anni, aveva iniziato a scrivere, pubblicò la sua prima novella nel 1886, all’età di quindici anni, su un giornale nuorese.
Due anni dopo cominciò a collaborare con varie altri giornali e riviste, prima sarde e poi romane, di non particolare levatura. Poi pian piano, incomincia a diventare più nota e apprezzata.
Il 10 dicembre 1927, nella gelida Stoccolma, la calda voce di una minuta donna italiana scandisce un discorso memorabile, quello di ringraziamento per il Premio Nobel per la letteratura.
Quella donna era Grazia Deledda e le sue parole iniziavano così: «Sono nata in Sardegna; la mia famiglia [è] composta di gente savia, ma anche di violenti e di artisti produttivi».
L’apice della sua fama
Quel discorso, il 10 dicembre 1927, nella fredda Stoccolma, la calda voce di una minuta donna sarda scandisce un discorso indimenticabile, quello di ringraziamento per il Premio Nobel per la letteratura è forse l’apice della vicenda poetica di Grazia Deledda, scrittrice intensa e feconda la cui fama, nel secolo scorso, si diffuse in tutto il mondo.
Una figura dirompente, soprattutto se si considera il periodo storico.
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