A Quartu, una telecamera nascosta nel bagno di uno studio, cinque le vittime
A Quartu, tre anni di indagini, il titolare di uno studio professionale nel quale lavoravano diversi collaboratori e 5 collaboratrici, hanno scoperto quel che accadeva in bagno.
Trovata la telecamera nascosta, si sono immediatamente licenziate e hanno presentato una denuncia. Ora l’uomo rischia di finire a processo per “accesso abusivo a un sistema informatico”, questo il reato contestato dal pm Allieri.
L’uomo, quasi 50enne, scoperto con le “mani nel sacco” ha provato a minimizzare l’accaduto.
Le donne, si sono rivolte agli avvocati e hanno inoltrato la segnalazione alle forze dell’ordine spiegando l’accaduto.
Una telecamera di dimensioni ridotte spiava le donne mentre si trovavano nella doccia e inviava le immagini a un cellulare in possesso del titolare.
E’ stata una delle cinque dipendenti ad accorgersi della presenza di un occhio elettronico nel bagno.
Il datore di lavoro, frequentava anche chat che usava per scambiare foto dal chiaro tenore osé, il sospetto è, che anche le loro immagini potessero essere state inviate ad altre persone.
La pm aveva disposto una perizia per accertare il contenuto nella memoria del telefono e l’uso che ne era stato fatto: dalle analisi è emersa la presenza di immagini di donne mezzo svestite, ma non riconoscibili, e l’impossibilità di dimostrare che le immagini siano state inviate ad altre persone.
Dopodiché l’inchiesta è stata chiusa. L’indagato, ora attende la richiesta di rinvio a giudizio.
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