petizione contro esercitazioni nato in sardegna
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Petizione contro esercitazioni Nato in Sardegna, raggiunte oltre 7 mila firme in 4 giorni

Cresce la disapprovazione del popolo sardo per le esercitazioni Nato in Sardegna.

Sono state diverse le polemiche esplose dopo la notizia dell’occupazione bellica annunciata dalla capitaneria di Porto di Cagliari che vieta l’accesso a 17 aree a mare nei pressi di altrettante spiagge tra le più belle e note dell’isola.

Nonostante diverse smentite di alcuni sindaci delle zone interessate dalle esercitazioni Nato, resta ferma e decisa l’opposizione del popolo contro le esercitazioni Nato di Mare Aperto 2022 che andrà avanti sino al 27 maggio coinvolgendo i mari di Sardegna, Sicilia e Puglia.

Per questi motivi 4 giorni fa è stata lanciata una petizione on line, sul portale Change.org, che ad oggi ha raccolto oltre 7 mila firme. Un appello alla Regione per farsi “portavoce nei confronti del ministero della Difesa italiana per bloccare questa e future iniziative similari”.

Nelle sezione dettagli della petizione si legge: “La Sardegna sarà ‘assediata’ dalle esercitazioni Nato fino al 27 maggio come disposto con ordinanza del 5 maggio firmata dallo Stato Maggiore della Difesa. All’assedio parteciperanno 4mila uomini provenienti da 7 Paesi dell’Alleanza Atlantica e oltre 65 mezzi navali e aerei compresi sottomarini“. 

Evidentemente non bastavano le aree a disposizione dei poligoni militari già in uso – continua – e la capitaneria di Porto di Cagliari ha interdetto e vietato l’accesso a 17 aree a mare, vicino ad alcune delle spiagge più note e belle dell’isola, con decorrenza immediata. Quindi le esercitazioni Nato avverranno proprio e anche al di fuori alle aree dei tre poligoni sardi: Quirra-San Lorenzo, Capo Frasca e Teulada.

Ancora una volta la Sardegna è oggetto di esercitazioni distruttive e devastanti. Il nostro patrimonio naturalistico e paesaggistico è messo a dura prova per diletto delle forze militari della NATO. I Sardi, e non solo, devono ribellarsi e non sottostare a questo scempio“. 

Per questo motivo ci appelliamo alla Regione Sardegna affinchè si faccia portavoce nei confronti del Ministero della Difesa Italiana per bloccare questa e future iniziative similari”.

 

PER FIRMARE LA PETIZIONE CLICCA QUI

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