Sardegna seconda regione classificata per la raccolta differenziata
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Ora si valuta nuovo progetto per località turistiche

La Sardegna si classifica in seconda posizione per il secondo anno consecutivo, appena dopo il Veneto, in merito ai dati registrati per la raccolta differenziata nel 2020.

Seconda regione italiana per la quantità di rifiuti urbani raccolti in maniera differenziata rispetto alla quantità totale di rifiuti prodotti”. 

I dati evidenziano come, rispetto al 2019, la percentuale di raccolta differenziata è aumentata dal 72,9% al 74,22% (+1,32)

La provincia più virtuosa è quella di Oristano, con il 79,39% di raccolta differenziata, seguita da Nuoro con il 78,05%, 77,76% nel Sud Sardegna; 73,30% nella Città metropolitana di Cagliari, e 70,34% nella provincia di Sassari.

Cresce anche il numero dei Comuni che hanno superato l’obiettivo di legge del 65%: 366 Comuni su 377, per una popolazione complessiva del 91%, con 144 Comuni che hanno superato addirittura  l’80% di raccolta differenziata.

 Tra i comuni che hanno superato l’80% spiccano:

  • Orosei
  • Siniscola
  • Tortolì

Seguiti da alcuni comuni meno popolosi, come:

  • Monti
  • Sant’Antonio di Gallura
  • Ussassai 

E da interi territori nei quali i servizi di raccolta sono gestiti in maniera associata, come:

  • L’Associazione dei Comuni di Irgoli
  • Loculi
  • Onifai
  • Galtellì
  • La Comunità montana del Gennargentu Mandrolisai (Aritzo, Atzara, Austis, Belvì, Desulo, Gadoni, Meana Sardo, Ortueri, Sorgono, Teti e Tonara) 
  • L’Unione della Trexenta (Gesico, Guamaggiore, Guasila, Ortacesus, Pimentel, Selegas, Senorbì, Siurgus Donigala e Suelli)

I risultati del 2020 sono stati sicuramente condizionati dalla pandemia, con una diminuzione di rifiuti urbani prodotti, di circa 26.000 tonnellate rispetto al 2019,

Sono diminuite le quantità raccolte di frazione organica (-2%), frazione verde (-7%), vetro (-5%), carta (-4%), plastica (-1%), tessili (-5%) e ingombranti (-11%). Mentre sono in significativa crescita gli imballaggi in metallo (+11%), i metalli (+4%), il legno (+4%), i rifiuti elettronici, (+4), gli inerti (+10%), gli oli (+14%) e lo spazzamento stradale (+10%).

Preoccupa invece, la tendenza dei conferimenti impropri nel circuito pubblico, perciò è necessario completare l’attuazione degli interventi che possono determinare ulteriori riduzioni. E’ fondamentale accompagnare i Comuni verso l’introduzione della tariffa puntuale, in modo da ottenere una distribuzione dei costi per i cittadini più equa e rispettosa del principio ‘chi inquina paga’. 

Per quanto riguarda i territori ad alta densità turistica, la regione sta valutando l’ipotesi di finanziare ecocentri costieri e isole ecologiche controllate, che possano contribuire a migliorare le percentuali della raccolta differenziata regionale.

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