Pagamenti gas: L'Ue minaccia sanzioni, I 2 conti correnti sono stati aperti in accordo con le istituzioni italiane e nel rispetto del quadro sanzionatorio internazionale
Delicata situazione riguardante il pagamento del gas russo, Eni continuerà a pagare il gas russo in euro ma ha avviato la procedura per l’apertura di due conti, uno in euro e uno in rubli, presso Gazprom Bank “senza accettazione di modifiche unilaterali dei contratti in essere”.
Lo rende noto Eni spiegando che “l’apertura dei conti avviene su base temporanea e senza pregiudizio alcuno dei diritti contrattuali della società, che prevedono il soddisfacimento dell’obbligo di pagare a fronte del versamento in euro.
Tale espressa riserva accompagnerà anche l’esecuzione dei relativi pagamenti”.
I due conti correnti, sono stati aperti in accordo con le le istituzioni italiane e nel rispetto del quadro sanzionatorio internazionale, nel contesto di un confronto in corso con Gazprom Export” a carico della quale sarà, precisa Eni, “ogni eventuale costo o rischio connesso alla diversa modalità esecutiva dei pagamenti”
Non spetta all’esecutivo europeo ma a ciascuna capitale vigilare sull’applicazione delle sanzioni. Ma “le sanzioni hanno un obbligo legale e in caso contrario la Commissione può aprire la procedura d’infrazione”, precisava Mamer, il portavoce della Commissione. Per molte aziende europee il dado però è già tratto. Eni, con la scadenza della fattura di maggio in arrivo il 20, ha annunciato l’apertura dei due conti ‘K’ chiarendo “che l’adempimento degli obblighi contrattuali” con Gazprom “si intende completato con il trasferimento in euro” presso la banca del colosso russo. E la sua non è stata certo una mossa improvvisa. “La decisione – ha sottolineato il gruppo – è stata condivisa con le istituzioni italiane”.
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