Europa spaccata su sanzioni autolesioniste
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Gentiloni: "Embargo sul petrolio avrà un impatto sulle nostre economie, ma su quella russa sarà molto maggiore"

Continuano le sanzioni autolesioniste dell’ Europa, Gentiloni ammette “avremo un impatto sulle nostre economie” ma rassicura “sulla Russia avranno impatto maggiore”, come se fosse una gara a chi starà peggio. Le divisioni tra i paesi europei si moltiplicano, l’Ungheria di Orban in prima fila non sosterrà la proposta, minacciando il veto, a Budapest non basta la proroga fino al 2023, un anno in più rispetto agli altri paesi dell’Unione, infatti, il piano illustrato da Ursula Von der Leyen alla plenaria del Parlamento Europeo prevede 6 mesi di tempo per azzerare le importazioni da Mosca di greggio e 8 mesi per i prodotti raffinati, la Slovacchia chiede 3 anni di transizione, si accodano Bulgaria, già colpita dallo stop alle forniture di gas, e Repubblica Ceca, che denunciano disparità di trattamento.

Un’altro nodo importante sarebbe il divieto per le navi battenti bandiera europea di trasportare petrolio russo, che penalizzerebbe solo la flotta della Grecia, Cipro e Malta.

“Sosteniamo il pacchetto della commissione”, dice per l’Italia il ministro Di Maio dall’India, confermando la linea di sottostare alle decisioni dell’Europa, senza preservare minimamente l’economia del nostro paese.

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