Missione guidata dal'Italia, con l'Università Statale di MIlano
Una tomba greco-romana scavata nella roccia ed “è una tomba comune che accoglie più di una famiglia», ha spiegato Patrizia Piacentini, docente di Egittologia all’ateneo milanese e capo missione da parte italiana.
L’archeologa ha aggiunto che sono stati portati alla luce importanti reperti, come tavole per le offerte, pannelli di pietra scritti in caratteri geroglifici, una collana di rame incisa in greco, una serie di statue in legno dell’uccello con testa umana “Ba” (personificazione del principio vitale) e parti di cartoni colorati (un materiale utilizzato per costruire maschere funerarie), riporta ancora il sito.
La tomba è composta da due parti, ha detto il direttore generale delle antichità di Assuan e Nubia, Abdel-Moneim Said Mahmoud: la prima è un edificio rettangolare contenente un ingresso costruito con blocchi di arenaria coperti da una volta di mattoni di fango; la seconda parte conduce dall’ingresso a un cortile rettangolare scavato nella roccia in cui si trovano quattro camere funerarie.
La tomba scoperta ad Assuan, indicata con la sigla AGH032 e già depredata in antichità, era nascosta da una struttura rettangolare ben conservata, che mostra importanti tracce di un misterioso incendio che ha interessato anche la sepoltura.
Un’enorme discarica contenente ossa di animali, frammenti di ceramica, tavole di offerte e lastre inscritte in geroglifici ricopriva la parete Est della struttura, suggerendo un utilizzo della stessa come luogo votivo. Si tratta della prima struttura di questo tipo rinvenuta nella necropoli dell’Aga Khan.
Vicino alla parete Est della struttura è stata trovata la mummia di un uomo e, accanto, una collana di rame con una placchetta incisa in greco che menziona il suo nome, Nikostratos.
In origine, era stato deposto nella tomba che è stata scoperta subito dopo sotto la struttura e, successivamente, portato fuori da ladri antichi.
La scoperta è frutto di una missione svolta tra maggio e ottobre 2021 dall’Egyptian-Italian Mission at West Aswan (EIMAWA), diretta da Patrizia Piacentini, Professore di Egittologia e Archeologia egiziana all’Università degli Studi di Milano e da Abdelmoneim Said, Direttore Generale delle Antichità di Assuan e della Nubia (SCA)