A Villasimius si prospetta una buona stagione turistica, ma i dubbi e le incertezze attanagliano gli imprenditori
Come influirà la crisi derivata dai recenti rincari su materie prime, energia e carburante, sulla stagione turistica 2022?
Lo abbiamo chiesto ad un imprenditore di Villasimius, Mirco, che con il suo foodtruck insieme alla sua compagna Elisa si preparano alla prossima stagione turistica.
Poche domande e la situazione appare subito chiara, si prospetta una buona stagione turistica, ma considerata la situazione restano tanti i dubbi e le incertezze che attanagliano gli imprenditori della località di vacanza per eccellenza della parte sud-orientale dell’isola.
Da quanti anni lavora a Villasimius?
Ho avviato la mia attività “Sardigna Street Food” 4 anni fa, la stagione 2022 sarà la 5° per noi.
Lavora solo durante la stagione estiva o si sposta in altre località durante l’inverno?
No, lavoriamo solo durante l’estate, la nostra stagione lavorativa inizia a Maggio e prosegue fino a Ottobre.
Com’è andata l’anno scorso?
Nonostante alcuni problemi legati alle restrizioni, coprifuoco e divieto di consumo nei pressi del locale, posso dire che è andata strabene, contro ogni aspettativa il 2021 è stato il nostro anno migliore. Questi 4 anni sono stati intensi, come in ogni attività che deve essere avviata, ci sono stati dei momenti di difficoltà, ma anche tante soddisfazioni, che si sono moltiplicate negli anni successivi.
Cosa si prospetta per il prossimo weekend di Pasqua?
Per la mia attività non cambierà molto, in quanto apriremo a Maggio, ma parlando con altri imprenditori, in particolare con chi lavora nel settore alberghiero e dei B&B, si prospetta un’ottima affluenza di turisti, soprattutto Inglesi, Francesi, e Tedeschi.
In che modo l’aumento dei prezzi di materie prime, energia e carburante potrebbero influire sulla sua attività?
Questo argomento è un tasto dolente, ci sono stati rincari su tutto, i prezzi delle materie prime sono triplicati, quindi inevitabilmente a partire dal pane, la verdura, la carne, ci troveremo a sostenere dei costi ben differenti dall’anno precedente, ci sono stati aumenti anche sui materiali per il packaging, come le vaschette per l’asporto, stecchini etc…
Inoltre c’è anche l’incertezza che a causa della carenza di alcune materie prime, certi prodotti potrebbero non essere garantiti, o potrebbero subire un ulteriore aumento di prezzo.
Anche per quanto riguarda il costo dell’energia non va meglio, la mia è un’attività di street food, il foodtruck è alimentato da un generatore a benzina quindi si può ben capire quali saranno i costi. L’anno scorso spendevo mediamente 450 – 500 euro al mese per l’alimentazione del generatore, quest’anno vedremo, se il prezzo rimane stabile potrei spendere 700 – 800 euro al mese, ma se dovessero risalire ai livelli di qualche settimana fa, purtroppo potrebbe diventare una situazione insostenibile.
Quindi, di conseguenza sarà inevitabile anche un aumento dei prezzi dei vostri prodotti?
In verità io non credo che aumenterò i prezzi, i nostri panini sono fatti con prodotti locali di alta qualità e anche grazie a questo abbiamo conquistato la fiducia e la stima di tanti clienti, quindi sinceramente non me la sento, vorrei offrire il servizio di sempre allo stesso prezzo, almeno fino a quando sarà possibile, anche se c’è il rischio di lavorare in perdita.
C’è stato qualche collega o imprenditore con cui ha parlato che ha riferito particolari difficoltà?
Siamo tutti nella stessa barca, tutti subiamo sulle nostre spalle le difficoltà che comporta questa situazione, che tocca più o meno da vicino tutti i settori.
Quali sono le previsioni per la stagione estiva 2022?
Non facciamo previsioni, o meglio non possiamo farle, viviamo nell’incertezza di quello che sarà o potrebbe essere, sia per quanto riguarda l’evolversi del conflitto in corso, sia per quanto riguarda un possibile ritorno alle restrizioni a causa della pandemia.
Non abbiamo nessuna certezza, di conseguenza si prova a “vivere” con poche o nessuna prospettiva per il futuro. Noi vogliamo lavorare, ma a queste condizioni diventa veramente difficile.
Siamo figli di una generazione che ha conosciuto “l’Italia prospera e fiorente” che oggi non è più, e viviamo sulla nostra pelle il lento declino del nostro paese.
Nel caso di un drammatico crollo economico dell’Italia, prenderebbe in considerazione l’idea di trasferirsi all’estero?
Assolutamente sì, l’idea di trasferire azienda e capitale all’estero è messa già in conto.
Questa dunque è la realtà quotidiana degli imprenditori dei nostri giorni, che con coraggio affrontano e hanno affrontato le diverse difficoltà di questi ultimi anni bui.
Cosa ci riserva il futuro lo scopriremo, resta alto, se continuiamo di questo passo, il rischio di un ulteriore e drammatico spopolamento dell’isola, e non solo nelle zone dell’entroterra a quanto pare.