Sa Murra, un gioco antico fatto di ritmo e passione
Sa Murra in lingua italiana la Morra, è un gioco antico ma ancora oggi molto praticato in Sardegna.
Sa Murra è un gioco che è riuscito a unire tutte le popolazioni del mediterraneo, ed è stato tramandato con passione, senza mai perdersi nel tempo, fino ai giorni nostri.
LE ORIGINI DEL GIOCO
Le sue origini più antiche, sembrano risalire all’antico Egitto, infatti nelle incisioni di una tomba, si vede chiaramente il defunto intento a stendere il braccio con un numero, contrapposto ad un altro giocatore.
Andando avanti nella storia, ci sono riferimenti de Sa Murra anche in Grecia, in una pittura vascolare greca, appare ben chiaro il gioco tra Elena e Paride, con le mani protese nell’atto del gioco della morra.
In epoca romana si hanno le più chiare manifestazioni anche scritte. Uno scritto di Cicerone recita chiaramente: “dignus est quicum in tenebris mices”, ossia “è persona degna quella con cui puoi giocare alla morra al buio”.
LE REGOLE DEL GIOCO
Le regole de Sa Murra sono abbastanza semplici, ma ci sono diverse differenze da regione a regione. Nel caso de Sa Murra Sarda, i partecipanti si possono sfidare sia tra singoli, cioè uno contro uno, oppure a coppie. La variante più usata in Sardegna è quella a coppie.
I due giocatori tendono il braccio contemporaneamente, mostrando il pugno oppure stendendo un numero di dita a scelta, mentre gridano un numero da due a dieci a volte storpiati con espressioni molto colorite che variano di paese in paese.
Il giocatore che indovina la somma conquista il punto e, nel caso di gioco a squadre, mantiene la mano e dovrà sfidare l’altro giocatore della squadra concorrente e così via. Se entrambi i giocatori indovinano la somma il gioco continua e nessuno guadagna il punto. Il gioco finisce quando si raggiunge il punteggio stabilito a inizio partita, che di solito arriva a 16.
Una figura importante introdotta recentemente, è quella de su contadori, ossia l’arbitro della partita, colui che si fa carico di contare i punti, decidere sulla regolarità delle gettate ed eventualmente sulle dispute tra i giocatori.
Può sembrare semplice, ma in realtà non lo è affatto, servono infatti molta concentrazione e destrezza, perché i ritmi della voce e del movimento delle mani aumentano man mano che il gioco procede.
UN GIOCO PROIBITO
Il gioco de Sa Murra è stato vietato della legge fin dal medioevo, a causa delle frequenti risse che provocava, veniva addirittura bandita la pratica nei luoghi pubblici, ma consentita nelle taverne e negli appositi circoli privati.
Sa Murra rientra tra “i giochi d’azzardo”, perché come in quei tempi succedeva per tutti i giochi di osteria, era oggetto di scommesse, in palio c’era solitamente un litro di vino ma si racconta anche di fortune o proprietà terriere, l’unica differenza stava nel fatto che la violenza gestuale e verbale del gioco si prestava benissimo a malintesi ed equivoci che sovente, grazie soprattutto ai contributi dell’alcool e per evitare di pagare il pegno, avevano dei risvolti drammatici fra le persone interessate.
Oggi è riconosciuta come sport dalla Federazione Italiana Giochi e Sport tradizionali, associata al CONI. Resta comunque in vigore il divieto di gioco nei locali pubblici e nei circoli privati così come disposto dall’articolo 110 del TULPS, in quanto è tuttora inserita nella tabella dei giochi proibiti.
Sa Murra oggi viene incentivata atrraverso diverse iniziative, in primis il campionato regionale Murramundo nato nel 2003, primo torneo ufficiale di morra autorizzato all’interno dello stato italiano.
Nel 2018 con l’avanzare della tecnologia, due ragazzi sardi, Davide Onida e Davide Mainas, hanno lanciato un’applicazione del gioco “SaMurra“, disponibile sia per iPhone che per Android, che puoi scaricare CLICCANDO QUI .
SA MURRA UN GIOCO ANCHE PER DONNE
Sa Murra è stato per anni un gioco praticato prevalentemente dagli uomini, ma grazie a Maria Pala di Lula, oggi diverse donne, anche molto giovani, hanno riscoperto il piacere di prendere parte attivamente a questo antico gioco.
Maria, abilissima giocatrice di murra, nel 2011 ha addirittura sconfitto l’imbattibile Gavin 1.0, un robot progettato per giocare a sa murra, costruito da un team di studenti dell’Istituto Tecnico Giua di Cagliari.
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Molto interessante
Grazie Francesco, continua a seguirci 🙂