Pastori sardi - Situazione peggiore di 3 anni fa
Il Movimento Pastori Sardi (MPS) annuncia una serie di azioni di protesta, a partire da lunedì 14 febbraio, data in cui è stato programmato per le ore alle 18 circa, un presidio sulla statale 131 dcn, all’altezza del ponte tra Bitti e Sologo, poco dopo Nuoro in direzione Olbia, con trattori e mezzi agricoli.
“La politica non ci ascolta e le istituzioni sono assenti” – “Le campagne, non solo gli allevatori ma anche gli agricoltori, vivono momenti bui a causa dei forti rincari, dall’energia, alla materie prime, fino ai prezzi assurdi dei mangimi e del carburante” – Queste le dichiarazioni di Gianuario Falchi, storico portavoce dei pastori sardi, già durante le proteste per il prezzo del latte nel 2019.
“Siamo riusciti ad avere un prezzo dignitoso del latte quest’anno ma ora siamo punto e a capo” – dichiara Nenneddu Sanna, uno dei pastori che guidò le proteste del 2019 – “Per noi questi aumenti sono insostenibili. Non si può andare avanti in questo modo”.
Dalla guerra del latte ad oggi è cambiato poco o niente, e oltre al malessere generale, alle aziende manca poco per toccare il fondo, le campagne si stanno lentamente spopolando, i pastori stanno vendendo tutte le greggi e l’agricoltura, l’unica “fabbrica” ancora in piedi in Sardegna, rischia di scomparire nel silenzio più totale.
MPS annuncia inoltre un incontro con l’assessore all’agricoltura Gabriella Murgia, previsto per martedì 15 febbraio, per discutere delle principali problematiche del comparto.