Ucraina e Russia rappresentano il 60% della produzione mondiale
Il Ministero dell’Agricoltura della Russia dal 1 aprile introdurrà un divieto all’esportazione di semi di girasole e colza. Lo ha annunciato oggi il dipartimento.
La chiusura dei porti sul Mar Nero ha bloccato gli scambi dei due maggiori produttori mondiali di girasole, l’Ucraina e la Russia, che riforniscono l’industria europea esclusivamente via mare.
Il girasole è la base essenziale di numerosi filoni produttivi, alimentari e non, dell’economia italiana. Si va dall’olio, apprezzato dall’industria alimentare e in ambito bakery, alle farine per uso zootecnico e alle oleine, fondamentali per l’industria oleochimica ed energetica: ad esempio per il biodiesel, il comparto industriale incrocia settori diversi, ma ugualmente importanti per l’economia.
L’industria italiana di spremitura produce solo 250.000 tonnellate di olio grezzo: ecco perché il comparto si rivolge soprattutto all’Ucraina che, insieme alla Russia rappresenta il 60% della produzione mondiale di olio di girasole e circa il 75% dell’export mondiale.
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