Medici per l’Ambiente: “Esperienze internazionali insegnano, mai depositi di scorie nucleari situati sulle isole”
Individuati nella CNAPI (Carta Nazionale delle Aree potenzialmente idonee) elaborata da Sogin, 14 siti in Sardegna per il deposito delle scorie nucleari.
La CNAPI che riguarda il deposito di rifiuti radioattivi in Italia, approvata dai Ministri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, che definisce potenziali 14 aree in Sardegna sulle 67 individuate complessivamente, necessita di alcune immediate considerazioni – dichiara l’ISDE Sardegna.
Prima considerazione tra tutte è, che non esiste un paese al mondo dove siano realizzate o in fase di realizzazione, depositi definitivi di materiale radioattivo situati sulle isole.
Inoltre – precisa l’Associano Medici per L’ambiente Sardegna – il trasporto in un’isola richiede, rispetto a quello in un sito della penisola, un trasporto aggiuntivo in nave con necessità di scarico e di carico nel porto di partenza e in quello di arrivo di manufatti di svariate tonnellate con aumento del rischio di incidenti durante tali fasi. Il trasporto in nave com’è prevedibile aumenta il rischio di incidenti o di atti terroristici che potrebbero portare alla disseminazione di materiale radioattivo, non sempre facilmente recuperabile, lungo le coste o in ambiente marino con possibile nocumento per l’uomo e gli ecosistemi.
La seconda considerazione nasce dal fatto che i rifiuti debbano essere smaltiti da parte di chi li produce, e ad oggi la Sardegna di fatto, non produce scorie nucleari in quanto per esempio, la medicina nucleare è minimale nel panorama nazionale.
Non dobbiamo dimenticare in modo particolare, che il materiale radioattivo non è privo di rischi potenziali per la salute umana e per l’ambiente, nonostante venga gestito in modo ottimale in tutte le fasi, trasporto, deposito etc…
La Sardegna oggi si trova in una condizione di estrema vulnerabilità socio-economica, ambientale e sanitaria e paga da decenni scelte programmatiche e progettuali sbagliate. I Sardi continuano a subire una politica industriale che vede il proprio territorio trasformato, sempre più in piattaforma energetica per progetti di sviluppo esterni all’isola o come centro di stoccaggio e smaltimento di rifiuti prodotti altrove.
Per queste ragioni l’Associazione Medici per l’Ambiente della Sardegna ritiene inaccettabile l’ipotesi che la Sardegna, area potenzialmente idonea ad accogliere le scorie, sia sottoposta all’ennesimo sacrificio, laddove esistono per il deposito nazionale delle ubicazioni decisamente più idonee come la stessa carta CNAPI riporta.
ISDE quindi fa fronte compatto, ritenendo assolutamente non idonea l’ipotesi di realizzare i siti di stoccaggio e deposito per scorie nucleari nelle isole.