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I prof no vax tornano a scuola ma non potranno insegnare

Con la fine dello stato di emergenza, da domani 1 Aprile anche i prof no vax potranno tornare a scuola, ma non potranno stare a contatto con gli studenti.

Sono queste le novità previste dall’ultimo decreto del governo sulle disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto al Covid che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale la settimana scorsa.

In sostanza, i docenti non vaccinati potranno tornare a lavoro all’interno degli istituti scolastici e percepire lo stipendio, ma non potranno insegnare.

Secondo quanto riporta la Circolare n. 620 del 28 marzo 2022 in merito all’obbligo vaccinale a carico del personale della scuola, fino al 15 giugno 2022 resterà in vigore l’obbligo vaccinale a carico di tutto il personale scolastico, salvo per i casi di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate dal medico curante.

A partire da domani quindi, per il personale scolastico inadempiente all’obbligo vaccinale basterà eseguire un tampone che dia esito negativo per tornare a scuola.

I prof no vax potranno essere impiegati, come specificato nella circolare, nello svolgimento di tutte le altre funzioni rientranti tra le proprie mansioni, quali ad esempio, le attività di carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione

Questo provvedimento ha scatenato negli ultimi giorni forti polemiche e divisioni sociali in tutto l’ambiente scolastico.

La preoccupazione che accomuna tanti presidi italiani è quella che, ad oggi, non vi siano indicazioni chiare su quali mansioni andranno a svolgere i docenti e personale scolastico no vax, e in quali ambienti, considerando che sarà molto difficile individuare dei luoghi in cui collocare il personale reintegrato, in modo da non avere contatti con gli studenti.

Particolarmente pungenti le dichiarazioni rilasciate ad ANSA e Adnkronos da Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi che dice:

Non posso condividere l’idea che si sia trovata una scappatoia, un cavillo per far rientrare i no vax sostanzialmente per non fargli fare nulla perché queste mansioni, non a contatto con gli studenti di fatto non esistono, quindi è una finzione. Ritengo si sia trovato un escamotage per riprendere a pagargli lo stipendio senza fargli fare nulla sostanzialmente”.

“Ma c’è di peggio – continua Giannelli – perché questo stipendio verrà pagato sottraendo risorse al rinnovo dei contratti dei docenti tutti che nella stragrande maggioranza si sono vaccinati con grande senso di responsabilità. 

Questo è l’ennesimo esempio di come chi non rispetta le regole in questo Paese, venga trattato con molta più attenzione di coloro che invece le rispettano. Mi sembra una beffa nei confronti dei tantissimi docenti che invece hanno rispettato l’obbligo di vaccinale”

E’ evidente che tutti vogliamo uscire dall’emergenza, vogliamo tornare alla normalità o pensare di essere tornati alla normalità. E’ chiaro che si dovesse andare in questa direzione, ma ci troviamo in un momento in cui i contagi crescono e io mi auguro davvero che siano state compiute tutte le valutazioni del caso, perché poi non vorrei che ci ritrovassimo di nuovo in una situazione incresciosa sul finire dell’anno scolastico

E’ molto difficile, a scuola, stabilire quali siano le mansioni non a contatto con i ragazzi – osserva Giannelli – Gli stessi impiegati di segreteria e i bidelli entrano a contatto con gli alunni. C’è una volontà di normalizzare la situazione di chi non si è vaccinato; gli si paga lo stipendio per non lavorare, dando mansioni sostanzialmente inesistenti” conclude.

 

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