Sandro Arzu

Proseguono le ricerche dei Carabinieri in Ogliastra,

Sandro Arzu, il mistero avvolge la sua scomparsa 

Non si fermano le battute delle forze dell’ordine nel territorio di Arzana, alla ricerca di Sandro Arzu, il pregiudicato di 54 anni sottoposto all’obbligo di soggiorno in paese, di cui da mercoledì 8 marzo non si hanno più notizie.

Il nucleo cinofili dei Carabinieri di Bologna con il cane molecolare Bayla, una femmina di pastore tedesco dotata di un particolare fiuto e di specifico addestramento, e il personale del nucleo investigativo di Nuoro e della compagnia di Lanusei, hanno battuto palmo a palmo l’area di San Cristoforo, dove 9 giorni dopo la scomparsa di Arzu, in un terreno sotto la giurisdizione dell’Ente Foreste, fu ritrovata la sua Opel Corsa grigia, colpita da due proiettili, probabilmente fucilate, uno sul montante e l’altro sul parabrezza, entrambi dal lato autista.

Nell’auto erano state scoperte anche tracce ematiche, in corso di esamina da parte del Ris.

La zona perlustrata questa mattina è vasta e impervia, ma le forze dell’ordine confidano nel fiuto di Bayla. “I cani addestrati in uso alle unità cinofile dell’Arma dei Carabinieri – fanno sapere i militari – sono capaci di reperire anche piccole tracce riconducibili al tipo di attività di ricerca che stanno svolgendo”.

Sono passati ventuno giorni dalla scomparsa di Arzu, pregiudicato per omicidio e già condannato in primo grado a 18 anni di carcere per traffico di droga.

L’uomo era sottoposto a misure di prevenzione: durante il giorno poteva uscire ma aveva l’obbligo di rientro entro le 21 nella sua abitazione in paese, nella quale vive con la madre.

l’8 Marzo, quando i parenti si sono accorti della sua sparizione hanno subito dato l’allarme ed è scattato il piano di ricerche da parte delle forze dell’ordine.

Nella famiglia di Arzu c’è preoccupazione per la sua sorte, Arzu era scampato a un agguato nel settembre 2021, allora era in regime di semi libertà dopo la condanna per droga.

Lui stesso si era presentato all’ospedale di Lanusei, accompagnato da un soccorritore, con una ferita di arma da fuoco tra il collo e la spalla.

Da subito gli inquirenti avevano scartato l’ipotesi di un proiettile vagante ritenendo plausibile, visti i suoi precedenti, un’azione mirata nei suoi confronti.

Nel 1993 Arzu era stato arrestato col fratello Luca per l’omicidio di Bruno Ferrai, ritenuto l’assassino del loro padre, un’accusa per la quale erano stati condannati a 26 e 16 anni di carcere.

Nel luglio 2018 i carabinieri del Ros gli avevano confiscato beni per 850mila euro.

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