“non liberando lo Stato italiano, che mi obbliga a questa vaccinazione ...”
Eclatante quanto accaduto in un centro vaccinale di Roma, dove una donna over50, a seguito dell’obbligo vaccinale introdotto dal Governo, si era recata per sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid, venendo rispedita a casa dal personale medico, che si è rifiutato di somministrare la dose di vaccino.
Il caso viene reso noto oggi dal Codacons, a cui la donna si è rivolta per ottenere assistenza legale.
Mercoledì 12 gennaio la signora si reca presso il Centro Vaccinale Cesa in Via Alvaro del Portillo per sottoporsi al vaccino anti-Covid Moderna – riscostruisce il Codacons – Al momento di firmare il consenso informato che, come noto, tutti i vaccinati devono sottoscrivere, la donna tira fuori una penna dalla borsa e, alla pagina dove si specifica che il cittadino ha “compreso i benefici e i rischi della vaccinazione”, aggiunge una frase scrivendo testualmente “non liberando lo Stato italiano, che mi obbliga a questa vaccinazione, da ogni eventuale avversità, malattia derivante, o qualsiasi effetto indesiderato ne derivasse”.
Il personale sanitario del centro vaccinale si accorge della postilla scritta a penna dalla donna, e ne nasce una accesa discussione con l’intervento del direttore della struttura che porta i medici presenti ad aggiungere a loro una volta una contro-postilla al modulo sul consenso informato, scrivendo “Si prende visione della postilla inserita dalla paziente sul primo foglio e non si acconsente alla vaccinazione sulla base di quanto riportato e scritto dalla paziente. Si comunica alla paziente che si potrà procedere alla vaccinazione solo previa firma del consenso informato”.
La signora si vede così costretta a riportare per iscritto sullo stesso modulo “Desidero vaccinarmi qui ed ora, ma non mi viene effettuata la vaccinazione perché ho inserito la postilla che non esonera lo Stato Italiano”.
Una vicenda che potrebbe ora finire in tribunale. La signora si è infatti rivolta al Codacons segnalando il caso e chiedendo di essere tutelata legalmente, e l’associazione sta studiando la fattibilità di una azione legale contro lo Stato e il centro vaccinale che ha rifiutato la vaccinazione, circostanza che potrebbe realizzare in capo ai medici coinvolti il reato di abuso d’ufficio.
“L’episodio dimostra come sia urgente e necessario modificare il consenso informato che i cittadini devono firmare quando si sottopongono alla vaccinazione anti-Covid – afferma il presidente Carlo Rienzi – In presenza di un obbligo vaccinale, lo Stato è tenuto per legge e risarcire qualsiasi danno sanitario legato alla vaccinazione, ma di tale responsabilità stabilita dal nostro ordinamento non si fa alcuna menzione nel modulo di consenso informato, che al contrario così come formulato oggi addossa ai cittadini qualsiasi rischio legato alla somministrazione del vaccino” – conclude Rienzi.