A scuola con L'Avis, un progetto per sensibilizzare i giovani alla donazione di sangue
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Donazione di sangue e cellule staminali, campagna di sensibilizzazione nelle scuole. L'8 marzo e l’8 giugno programmate due giornate di raccolta sangue

La donazione di sangue e di cellule staminali, è un atto di grande generosità e altruismo che può salvare la vita di molte persone, ecco perché é importante sensibilizzare gli studenti e i giovani in generale, e aumentare la consapevolezza sulla necessità di garantire scorte di sangue disponibile per coloro che ne hanno bisogno.

È con questo spirito che il progetto “A scuola con l’Avis”, un’iniziativa sul tema della donazione di sangue, degli emocomponenti e delle cellule staminali ematopoietiche è approdato alcuni giorni fa al liceo scientifico e linguistico G.Marconi

Prosegue negli istituti superiori di Sassari la campagna di sensibilizzazione portata avanti dall’Avis comunale e provinciale, dal centro trasfusionale dell’Aou di Sassari e dall’Admo.

L’auditorium di via Donizetti era gremito di studenti che hanno aderito con particolare partecipazione alla manifestazione.

Dopo i saluti della dirigente scolastica Ivana Camboni, ha preso la parola Piera Pinna, volontaria dell’Avis e affetta da talassemia – “Nessuno di noi talassemici, fino a pochi anni fa, poteva avere la speranza di un futuro. Io vengo trasfusa ogni 10 giorni grazie a chi dona regolarmente”.

La donazione di sangue è un impegno che dovrebbe durare nel tempo perché ci sono persone che hanno bisogno di donazioni periodiche.

Ho avuto due parenti che hanno avuto bisogno di molto sangue. È per questo motivo che a 14 anni ho deciso che, quando ne avrei compiuto 18, sarei diventato un donatore. Finora ho donato cinque volte. È un’esperienza bella, provateci almeno una volta” – ha dichiarato Oscar Piredda, uno studente della quinta classe rivolto ai suoi compagni presenti in sala.

In Sardegna c’è una carenza cronica di sangue e può essere necessario anche a persone con patologie oncologiche o ematologiche, pazienti che devono subire interventi chirurgici, che hanno emorragie digestive o politraumi.

“Il 48 % del sangue donato nella nostra isola è destinato ai talassemici. Annualmente si ha bisogno di 110 mila trasfusioni ma solo 80 mila vengono donate in Sardegna, le altre 30 mila unità provengono da altre regioni” – ha affermato il dottor Pietro Manca, direttore del Centro trasfusionale dell’Aou di Sassari.

Oltre che della donazione di sangue, si è parlato della donazione delle cellule staminali e dell’importanza di iscriversi al registro dei donatori di midollo osseo (IBMDR).  I volontari dell’Admo hanno sottolineato che, per un paziente che ha necessità di cellule staminali, è necessario trovare un donatore compatibile.

“Mi chiamo Giovanni. Oggi ho 30 anni e ne avevo 25 quando ha esordito la malattia. Lì è iniziata la mia disavventura perché mi hanno diagnosticato un linfoma angioimmunoblastico al 4° stadio. Per salvarmi devo fare un trapianto di midollo osseo” – è la testimonianza di Alessandra Posadinu, madre di Giovanni  e volontaria dell’Admo che ha letto davanti a una platea attentissima una lettera scritta dal figlio.

“Ho fatto prima un trapianto di cellule staminali autologo ma dopo 9 mesi mi sono ammalato di nuovo. Per poter guarire era necessario trovare un donatore compatibile. – ha proseguito la madre di Giovanni – Non è stato semplice ma per fortuna ho trovato un donatore del Texas. Il percorso non è stato facile ma se sono qui a raccontarvelo lo devo a questa persona che non conoscerò mai ma che non finirò mai di ringraziare”.

“Il sangue e le cellule staminali non sono dei farmaci, ma sono dei prodotti salvavita – ha concluso il Dr Manca – Oggi avete avuto la fortuna di ascoltare tre testimonianze importanti e sono sicuro che sarete in tanti a donare”.

“La donazione può essere un’esperienza gratificante. Noi saremo qui al Marconi con le nostre autoemoteche l’8 marzo e l’8 giugno e vi aspettiamo numerosi” – ha dichiarato Serafino Dettori, presidente dell’Avis comunale. 

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